Nuovi aiuti da Rafah. Nyt: “Hamas rilascerà 50 ostaggi con doppia nazionalità”. Idf: “Colpiti 320 obiettivi di Hamas e Jihad in 24 ore”. Oltre 5mila morti a Gaza

Resta alta la tensione in Medioriente. Nella notte ancora bombardamenti israeliani su Gaza: nell’ultimo giorno di raid sarebbero morte almeno 400 persone. Proseguono intanto gli scontri in Cisgiordania, dove sono rimasti uccisi due palestinesiARTICOLO IN AGGIORNAMENTO

Tajani: “Anche italo-israeliano Nir Forti è deceduto”

“Purtroppo anche Nir Forti è deceduto. Era l’ultimo dei tre italo-israeliani dispersi. Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a Tel Aviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir”. Lo ha reso noto tramite ‘X’ il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Tajani: “Morta italo-israeliana Liliach Le Havron”

C’è la seconda vittima italiana in seguito all’attacco terroristico di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Si tratta di Liliach Le Havron, italo-israeliana e moglie di Evitar Moshe Kipnis il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi. “Rinnovo le condoglianze ai figli e alla famiglia. Per l’Italia un altro giorno di lutto”, ha detto il titolare della Farnesina.

Portavoce Hamas: “Rilasciati due ostaggi”

Il portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, Abu Obeida afferma che due ostaggi detenuti nella striscia di Gaza sono stati liberati. La liberazione sarebbe dovuta a “motivi umanitari”, e sarebbe avvenuta dopo la mediazione egiziana e del Qatar. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, che cita il profilo Telegram delle Brigate al-Qassam le due persone liberate sono Nurit Yitzhak e Yocheved Lifshitz

Hamas annuncia liberazione due ostaggi 

Il portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, Abu Obeida afferma che due ostaggi detenuti nella striscia di Gaza sarebbero stati liberati. Si tratterebbe di due donne. La notizia, riportata dai quotidiani israeliani Haaretz e Times of Israel, non trova al momento conferme. La liberazione sarebbe dovuta a “motivi umanitari”, e sarebbe avvenuta dopo la mediazione egiziana e del Qatar.

Lavrov: “Da azioni Usa rischio intensificazione conflitto”

Gli Stati Uniti “sono già” tra i Paesi che “stanno intervenendo” nel conflitto fra Israele e Hamas. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. “Più iniziative di questo tipo ci sono, maggiore è la probabilità che il conflitto si intensifichi”, ha aggiunto ancora facendo riferimento all’invio di due portaerei da parte di Washington nella zona del conflitto e di soldati. 

Hamas valuta rilascio ostaggi in cambio di carburante

Hamas sta valutando di rilasciare alcuni ostaggi civili in cambio di carburante. Lo riporta Haaretz, che cita fonti vicine ai negoziati. La fonte ha aggiunto che il rilascio potrebbe avvenire già oggi ma ha chiarito che la decisione non era ancora stata presa.

In precedenza il New York Times aveva riferito di una possibile rilascio di 50 ostaggi con doppia nazionalità indipendentemente da qualsiasi accordo più ampio.

Gallant: “Offensiva sarà attacco da terra, mare e aria” 

L’offensiva di Israele verso la striscia di Gaza sarà “un attacco letale e combinato da terra, mare e aria”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, nel corso di un incontro con i marinai della Marina israeliana alla base navale di Ashdod. Lo riporta il Times of Israel. Gallant – secondo quanto viene riportato dal suo ufficio – ha ribadito alle forze armate di “continuare a rimanere pronte per l’offensiva perché arriverà. Ci stiamo preparando a fondo”.

Von der Leyen sente Abu Mazen: “Israele deve proteggere civili” 

“Questi sono tempi molto difficili per il popolo palestinese che è stato tradito da Hamas, ho detto al telefono al presidente (dell’Autorità palestinese) Abu Mazen. A lui e alle famiglie di coloro che hanno perso vite innocenti ho espresso le mie più sentite condoglianze. Ho chiarito che, nei suoi legittimi sforzi per combattere i terroristi di Hamas, Israele deve cercare di proteggere le vite civili e rispettare il diritto umanitario internazionale”. Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “L’Ue sta collaborando con i partner per rispondere ai bisogni umanitari dei palestinesi vulnerabili. È fondamentale prevenire un’escalation regionale più ampia e ricadute. La Commissione europea sosterrà tutti gli sforzi volti a trovare una soluzione duratura verso la pace, basata su una soluzione a due Stati”, ha aggiunto.

Idf a governo Israele: “Offensiva di terra a Gaza necessaria”

I funzionari delle Forze di difesa israeliane (Idf) ritengono “necessaria” un’operazione di terra all’interno della Striscia di Gaza al fine di raggiungere gli obiettivi di guerra fissati dal governo, anche a costo di perdere molti soldati. L’Idf lo ha comunicato al governo su cui sta facendo pressione per ottenere il via libera all’offensiva. L’esercito, come riporta The Times of Israel, ha infatti dichiarato di essere ansioso di ricevere l’ordine di invadere e si è lamentato del fatto che i soldati siano pronti e siano stati schierati al confine per un tempo indefinito. 

Putin sente Lula: “Lavoro congiunto per de-escalation”

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. I due – si legge in una nota del Cremlino riportata dalle agenzie russe – hanno discusso “nel dettaglio” della situazione “fortemente deteriorata nella zona del conflitto israelo-palestinese”. Putin e Lula – viene spiegato – “hanno espresso seria preoccupazione per il crescente numero di vittime civili, hanno sottolineato l’importanza fondamentale di un cessate il fuoco tempestivo, dell’evacuazione dei cittadini stranieri dalla Striscia di Gaza e della garanzia di un accesso senza ostacoli all’enclave per le organizzazioni umanitarie”. Il leader russo e quello brasiliano infine hanno espresso la volontà di effettuare un “lavoro congiunto” per adottare misure “attraverso l’Onu” per la “de-escalation della crisi”. 

7 ospedali a Gaza chiudono per raid e mancanza carburante

Almeno sette dei quasi 30 ospedali a Gaza sono stati costretti a chiudere a causa dei danni provocati dagli incessanti attacchi israeliani e dalla mancanza di energia elettrica, acqua e altre forniture. I medici degli ospedali rimanenti hanno dichiarato di essere sull’orlo del baratro. “Il mondo non può semplicemente stare a guardare. Non agire significa condannare a morte i pazienti, tra cui i neonati nelle incubatrici”, ha dichiarato Melanie Ward, direttrice del gruppo di soccorso Medical Aid for Palestinians. Sette autocisterne hanno prelevato il carburante da un deposito delle Nazioni Unite sul lato di Gaza del confine, ma non era chiaro se fosse destinato agli ospedali. 

Usa a Israele: “Con rinvio offensiva possibile rilascio altri ostaggi”

Gli Stati Uniti hanno suggerito ai funzionari israeliani che un ritardo in una possibile offensiva di terra a Gaza permetterebbe agli Stati Uniti di lavorare più a lungo con i loro partner regionali per il rilascio di altri ostaggi. È quanto riferisce un funzionario Usa, che ha parlato a condizione di mantenere l’anonimato, precisando che non è chiaro quanto l’argomento “sposterà l’ago della bilancia” nel pensiero israeliano.

Secondo il funzionario statunitense, l’aiuto del Qatar nella mediazione con Hamas ha permesso di ottenere il rilascio delle due israelo-americane in ostaggio, Judith e Natalie Raanan. Il percorso che ha portato al loro rilascio (solo due delle oltre 222 persone che si ritiene siano state prese in ostaggio in Israele negli attacchi di Hamas del 7 ottobre) è iniziato subito dopo l’operazione del gruppo palestinese. La fonte ha riferito che l’organizzazione del rilascio di Judith e Natalie Raanan, madre e figlia, “ha richiesto più tempo di quanto la gente realizzi”. 

Borrell: “Ue rilanci processo politico per 2 Stati”

Non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo finale, ovvero la soluzione dei due Stati, ma di questo parliamo da 30 anni. Sembra essersi allontanato sempre più. Sappiamo che il numero dei morti in Cisgiordania è triplicato negli ultimi 30 anni e abbiamo anche discusso delle prospettive per vedere la pace nella regione. È abbastanza chiaro che l’Europa deve impegnarsi a rilanciare un processo politico”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Esteri a Lussemburgo, a proposito della situazione in Medioriente. “Avevamo avviato un processo politico che ha portato a un importante incontro a New York durante l’Assemblea generale dell’Onu di settembre, ma dopo quello che è successo adesso, ovviamente, dobbiamo rafforzare i nostri sforzi e dobbiamo aumentare il livello delle nostre ambizioni”, ha aggiunto. 

Borrell: “Mosca sfrutta situazione con disinformazione”

“I ministri degli Esteri si sono presi del tempo anche per esaminare le relazioni con gli altri paesi vicini, con attori gli internazionali. Dobbiamo evitare un’escalation regionale. È abbastanza chiaro che la Russia sta cercando di trarre vantaggio dalla situazione attuale lanciando massicce campagne di disinformazione“. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Esteri a Lussemburgo, a proposito della situazione in Medioriente. 

Borrell: “Limite diritto difesa è diritto internazionale” 

Sosteniamo la soluzione dei due Stati e riteniamo che il diritto alla difesa, come qualsiasi diritto, abbia dei limiti e i limiti sono il diritto internazionale. Lo abbiamo detto più volte e lo ripetiamo ancora. Ciò significa in particolare che non è possibile tagliare l’acqua e l’elettricità per la popolazione civile”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Esteri a Lussemburgo, a proposito della situazione in Medioriente. “Condanniamo chiaramente l’attacco terroristico di Hamas e chiediamo l’immediata liberazione degli ostaggi. Ancora una volta abbiamo detto che Israele ha il diritto di difendersi e questo diritto deve essere in conformità con il diritto internazionale e in particolare con il diritto internazionale umanitario. Non può essere una frase retorica ma deve avere un significato”, ha aggiunto. 

Sunak: “Esplosione ospedale causata da razzo Gaza”

Nella sua dichiarazione ai Comuni, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha affermato che, sulla base delle analisi realizzate dall’intelligence del Regno Unito, “il governo britannico ritiene che l’esplosione all’ospedale al-Ahli sia stata probabilmente causata da un missile o da una parte di esso lanciato dall’interno di Gaza verso Israele“. Lo riporta la Bbc.

L’Iraq: “Perseguiremo autori attacco a basi con truppe Usa”

L’Iraq darà la caccia ai militanti che hanno compiuto attacchi contro le basi dell’esercito che ospitano le truppe statunitensi nel Paese. Lo ha dichiarato il portavoce dell’esercito iracheno, il maggiore generale Yahya Rasoul, sottolineando che i consiglieri militari della coalizione a guida Usa sono nel Paese “su invito del governo” e la loro missione è quella di addestrare le forze irachene. Nell’ultima settimana diverse basi che ospitano le truppe statunitensi in Iraq sono state oggetto di attacchi con razzi e droni che si ritiene siano stati condotti da gruppi sostenuti dall’Iran.

Ministro Esteri Spagna sente Blinken, lavoriamo per la pace

Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha riferito di aver avuto una conversazione con l’omologo statunitense Antony Blinken sulla situazione a Gaza e in Medioriente. Albares ha garantito che Madrid “lavora per una pace definitiva con una soluzione a due Stati“. “Ci uniamo agli sforzi per liberare gli ostaggi, evitare un’escalation del conflitto e proteggere i civili, garantendo l’arrivo degli aiuti umanitari”, ha aggiunto il capo della diplomazia spagnola su X.

Turchia nega di aver chiesto a capo Hamas di lasciare il Paese

Le notizie secondo cui “il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ordinato agli alti funzionari di Hamas di lasciare immediatamente la Turchia” dopo l’attacco di Hamas in Israele “sono completamente false“. Lo scrive in un post sul social X il Centro per la lotta alla disinformazione, un ufficio subordinato alla presidenza turca. In precedenza il sito statunitense Al-Monitor aveva riferito che al leader di Hamas Ismail Haniyeh, che si trovava a Istanbul quando i militanti hanno attaccato Israele il 7 ottobre scorso, sarebbe stato chiesto di lasciare la Turchia dopo che un filmato mostrava lui e altri membri in una “preghiera di gratitudine” mentre guardavano le notizie dell’incursione.

Governo Libano: “Non vogliamo la guerra con Israele”

“Il governo libanese non vuole una guerra con Israele”. Lo ha detto il ministro libanese dell’Informazione a interim, Ziyad Makari, nel corso di un’intervista a Ria Novosti. Secondo il ministro libanese “Israele non si è mai trattenuto dal lanciare minacce, e quasi ogni settimana l’uno o l’altro funzionario politico o militare israeliano minaccia il Libano e promette di riportare il paese ‘all’età della pietra’. Le minacce di Netanyahu sono diventate una costante”. 

Onu: “Più della metà abitanti Gaza sono sfollati interni”

L’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite (OCHA) ha affermato che circa 1,4 milioni della popolazione di Gaza, ovvero più della metà degli abitanti totali, sono ora sfollati interni. Molti di loro cercano rifugio nei sovraffollati rifugi di emergenza delle Nazioni Unite. Lo riporta il Guardian. Centinaia e forse migliaia di persone che erano fuggite, ubbidendo all’ordine di evacuazione israeliano, starebbero però ora tornando al nord a causa dell’aumento dei bombardamenti nel sud e della mancanza di ripari. 

Esercito Israele: “Sventato attacco droni lanciato da Hamas”

Un attacco con droni lanciati da Hamas su due postazioni dell’esercito israeliano nel sud di Israele è stato sventato. Lo fanno sapere le forze di difesa israeliane (Idf), che aggiungono che i due droni sono entrati nello spazio aereo israeliano, facendo scattare le sirene nelle comunità meridionali di Nir Oz e Ein HaBesor. Lo riporta The Times of Israel. In precedenza il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, avevano riferito di aver lanciato due droni. Uno ha preso di mira unità dell’aeronautica israeliana situate nella base di Hatzerim, mentre l’altro ha attaccato il quartier generale della divisione del Sinai dell’esercito israeliano situato nella base militare di Taslim.  

Raid Israele colpisce moschea a Gaza

Aerei da guerra israeliani hanno colpito un’altra moschea nella Striscia di Gaza, portando a 32 il numero totale di moschee distrutte nel territorio dal 7 ottobre. Lo riferisce il ministero degli Interni dell’enclave, come riporta Al Jazeera. d aereo ha preso di mira la moschea Al-Noor Al-Mohammedi nel quartiere di Sheikh Radwan a Gaza. Il raid aereo ha preso di mira la moschea Al-Noor Al-Mohammedi nel quartiere di Sheikh Radwan a Gaza.

Anp critica Onu su emergenza umanitaria a Gaza

Il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha duramente criticato il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite per non aver affrontato “la catastrofe umanitaria” nella Striscia di Gaza. Lo riporta la Cnn. Secondo il dicastero, il Consiglio “sta annegando in miserabili doppi standard e manca nei suoi doveri e responsabilità sulla catastrofe umanitaria che ha colpito il nostro popolo e che equivale alla nuova Nakba”. La Nakba è lo sfollamento di massa dei palestinesi avvenuto negli anni 40 quando nacque lo stato di Israele. “Il ministero respinge fermamente la politicizzazione dell’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza considerandola una palese violazione del diritto internazionale e dei diritti umani”, si legge nella dichiarazione. L’Anp ha anche chiesto la creazione di corridoi umanitari permanenti per fornire aiuto e protezione ai palestinesi di Gaza.

Tre ministri israeliani minacciano dimissioni 

“Almeno 3 ministri” israeliani stanno valutando la possibilità di dimettersi per “costringere Netanyahu ad assumersi le proprie responsabilità”. Lo apprende il sito ebraico Ynet, secondo cui due di loro non sono membri del gabinetto di guerra mentre il terzo sarebbe Itama Ben-Gvir, già critico sugli accordi presi dal primo ministro israeliano con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sugli aiuti umanitari a Gaza. Oltre ai ministri ci sarebbero anche parlamentari della coalizione che starebbero valutando di dimettersi. 

Hamas, almeno 18 morti in attacchi Israele su Rafah oggi 

 Il ministero dell’Interno di Gaza, gestito da Hamas, riferisce che oggi almeno 18 persone sono state uccise in attacchi israeliani contro quartieri della città di Rafah e che decine di palestinesi sono rimasti feriti. Poco fa un reporter di Associated Press presente sul posto ha riferito che un attacco aereo ha colpito oggi un edificio residenziale a circa 200 metri dalla sede delle Nazioni Unite a Rafah, uccidendo e ferendo diverse persone. Inoltre, video diffusi dall’esercito israeliano (Idf) mostrano attacchi aerei che decimano edifici nella Striscia di Gaza: secondo l’Idf i video mostrano attacchi alle infrastrutture di Hamas, ma non ha specificato i luoghi. 

Colpito palazzo vicino quartier generale Onu a Rafah, morti e feriti

Un attacco aereo ha colpito un edificio residenziale a circa 200 metri dal quartier generale delle Nazioni Unite a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza vicino al confine con l’Egitto, uccidendo e ferendo diverse persone. Lo riferisce un giornalista di Associated Press presente sul posto. 

Il Papa: “Non dobbiamo abituarci a nessuna guerra”

Non dobbiamo abituarci alla guerra, a nessuna guerra. Non dobbiamo permettere che il nostro cuore e la nostra mente si anestetizzino davanti al ripetersi di questi gravissimi orrori contro Dio e contro l’uomo“. Lo scrive su X Papa Francesco.

Tra i morti a Gaza oltre 2mila bambini

Tra gli oltre 5.000 morti negli attacchi israeliani su Gaza ci sono anche 2.055 bambini, 1.119 donne e 217 anziani. Lo riporta il ministero della Sanità palestinese, secondo cui le forze israeliane hanno commesso 23 massacri nelle ultime 24 ore, causando la morte di 436 persone, tra cui 182 bambini, la maggior parte dei quali provenivano dal sud della Striscia di Gaza. In Cisgiordania invece il bilancio delle vittime è salito a 95 con la morte due palestinesi: Mahmoud Saif Nakhleh e Muhammad Illyan, uccisi questa mattina dalle forze israeliane nel campo profughi di Jalazone, a nord di Ramallah. 

Tajani: “Pausa umanitaria è altra cosa da tregua”

La tregua è un’altra cosa” dalla pausa umanitaria. “Tregua non può significare una rinuncia di Israele alla propria autodifesa, una rinuncia a colpire Hamas mentre Hamas continua a lanciare razzi su Israele. La pausa umanitaria riguarda la tutela del popolo palestinese, la tregua in questo momento rischia di tutelare Hamas. Sono cose ben diverse”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a margine del Consiglio Ue Affari esteri a Lussemburgo.”Quindi aiutiamo il popolo palestinese, facciamo arrivare i rifornimenti, ma Israele ha diritto a difendersi, nel rispetto del diritto internazionale e del rispetto della popolazione civile ma il diritto di Israele all’autodifesa, riconosciuto a livello internazionale, non può essere messo in discussione”, ha aggiunto.

Iran minaccia Israele: “Potremmo colpire Gaza”

Il numero due della Guardia Rivoluzionaria iraniana, Ali Fadavi, ha minacciato di attaccare Israele, indicando come obiettivo la città di Haifa. Lo riferisce Iran International. “Alcuni considerano un attacco missilistico diretto su Haifa come la linea d’azione più pratica. Porteremo a termine questo compito senza esitazione se sarà necessario e se verrà richiesto”, ha detto il vice comandante dei Guardiani della rivoluzione, precisando tuttavia che la decisione non spetta a lui. “Non sono io a decidere questo compito”, ha detto parlando agli studenti dell’università di Teheran.

Anp: trovare orizzonte politico per evitare esplosione

È necessario trovare un orizzonte politico “per evitare un’esplosione nell’intera regione“. Lo ha detto il portavoce della presidenza palestinese, Nabil Abu Rudeineh, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo il portavoce, “la ragione principale di ciò che sta accadendo è l’assenza di un orizzonte politico e la mancata attuazione delle risoluzioni di legittimità internazionale e della legittimità araba palestinese, che è la ragione della grande esplosione a cui assistiamo oggi”. Ha dichiarato ancora: “Abbiamo ripetutamente avvertito della continuazione delle provocazioni israeliane a Gerusalemme, delle incursioni dei coloni nella moschea di Al-Aqsa e dell’assenza del ruolo Usa nel fare pressione su Israele per vincolarlo agli accordi, alla legittimità internazionale e al diritto internazionale”. La presidenza palestinese di Mahmoud Abbas condanna e chiede la fine dell’aggressione di Israele contro la Striscia di Gaza e delle uccisioni in Cisgiordania, sottolinea Wafa. Il portavoce Abu Rudeineh ha riferito che il presidente palestinese Mahmoud Abbas, al recente vertice del Cairo, ha sottolineato la necessità di fermare immediatamente l’aggressione, rifiutando totalmente qualsiasi piano di spostamento del popolo palestinese dalle proprie case a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme.

Ministero Sanità: oltre 5mila morti a Gaza

Salgono a 5.087 i palestinesi morti negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza a partire dal 7 ottobre. Almeno 15.273 sono invece i feriti. Lo riferisce il ministero della Sanità palestinese, che aggiunge che almeno 436 persone, tra cui 182 bambini, sono state uccise nelle ultime 24 ore.

Terzo convoglio di aiuti entra in Striscia Gaza

La Mezzaluna Rossa egiziana afferma di aver consegnato aiuti umanitari attraverso il valico di frontiera di Rafah, che collega l’Egitto con la Striscia di Gaza. Si tratta del terzo convoglio che entra in territorio palestinese. “La Mezzaluna Rossa egiziana ha consegnato aiuti umanitari alla Striscia di Gaza da consegnare alla Società della Mezzaluna Rossa Palestinese come terza fase”, ha pubblicato su Instagram, aggiungendo che “gli aiuti sono stati preparati con le necessità mediche e di soccorso di base“. Nella dichiarazione non è specificato il numero di camion che compongono il convoglio. 

Da Israele ok a rinvio invasione Gaza

Israele avrebbe accettato di ritardare l’offensiva di terra nella Striscia di Gaza per consentire l’arrivo di un maggior numero di truppe americane in Medioriente a causa del timore crescente di possibili attacchi da parte dell’Iran e dei suoi alleati nella regione. Lo scrive su X un reporter della radio militare israeliana Glz. Funzionari israeliani sostengono che questo non è l’unico motivo che sta portando a un ritardo dell’offensiva via terra ma che la decisione sarebbe stata presa anche per favorire i negoziati per il rilascio degli ostaggi. 

Sirene d’allarme in città Israele vicino a Gaza

Dopo una pausa di circa 14 ore, le sirene di allarme missilistico suonano nella città costiera di Ashkelon e in un certo numero di comunità di confine con Gaza. Lo riporta The Times of Israel, precisando che al momento non si hanno notizie di danni o feriti. Le città che si trovano al confine con la Striscia di Gaza sono le più bersagliate da Hamas da quando è iniziata la guerra contro Israele con l’attacco su larga scala lanciato lo scorso 7 ottobre. 

Nyt: Hamas rilascerà 50 ostaggi con doppia nazionalità

I miliziani di Hamas potrebbero rilasciare 50 ostaggi con doppia nazionalità. Lo riporta il New York Times citando un alto funzionario militare israeliano. Secondo il funzionario di Tel Aviv, sulla base dei colloqui tra Stati Uniti e Qatar, Hamas potrebbe rilasciare 50 ostaggi con doppia nazionalità indipendentemente da qualsiasi accordo più ampio. Il rilascio degli ostaggi è una priorità dell’amministrazione americana che, secondo il New York Times, avrebbe anche per questo chiesto a Israele di ritardare l’invasione della Striscia di Gaza

Esercito Israele: in mano Hamas 222 ostaggi

Il portavoce delle forze israeliane di difesa (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, afferma che l’esercito ha finora informato le famiglie di 222 ostaggi che i loro cari sono trattenuti nella Striscia di Gaza. Hagari ha aggiunto che la cifra comprende un numero non trascurabile di cittadini stranieri e che c’è voluto del tempo per identificarli e avvisare le famiglie. Tra i 222 ostaggi, ha spiegato Hagari, sono compresi Judith Raanan e sua figlia Natalie, rilasciate da Hamas venerdì sera. 

Autorità Gaza: 60 morti in ultimi raid su Striscia

Gli attacchi israeliani della scorsa notte nella Striscia di Gaza avrebbero provocato la morte di almeno 60 palestinesi. Lo riporta Al Jazeera che cita le autorità della Striscia. Complessivamente, secondo i funzionari palestinesi, nelle ultime 24 ore di bombardamenti sarebbero morte più di 400 persone in quello che viene definito il peggiore raid dall’inizio della guerra, lo scorso 7 ottobre, tra Hamas e Israele.

Il Papa sente Biden: tra i temi guerra e bisogno di pace

Ieri pomeriggio ha avuto luogo una telefonata tra Papa Francesco e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace.

Tajani: “Diplomazia al lavoro per evitare escalation”

Sulla crisi in Medioriente si sta svolgendo una “operazione diplomatica” con l’Italia “molto presente e che ha assunto un ruolo di primo piano”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, arrivando al Consiglio Affari esteri a Lussemburgo. “Cerchiamo di fare in modo”, ha aggiunto, di “evitare un’escalation” del conflitto, in questo momento ci sono “tanti interlocutori del mondo arabo e musulmano” che “possono svolgere un ruolo per evitare la deflagrazione del conflitto e convincere Hamas ed Hezbollah a non lanciare missili contro Israele e a lavorare per la liberazione degli ostaggi”.

Esercito Israele: colpiti 320 obiettivi di Hamas e Jihad

Le forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver colpito circa 320 obiettivi appartenenti ad Hamas e alla Jihad islamica nella Striscia di Gaza nell’ultimo giorno di raid. Lo riporta The Times of Israel. I militari affermano che gli attacchi hanno preso di mira siti che potrebbero mettere in pericolo le truppe in vista dell’offensiva via terra nella Striscia. L’Idf sostiene di aver colpito tunnel dove si nascondevano miliziani di Hamas e della Jihad islamica, postazioni militari e di osservazione e siti per mortai e missili anticarro. Inoltre, l’Idf riferisce che forze di fanteria, artiglieria e carri armati hanno colpito un certo numero di cellule di Hamas a Gaza, inclusa una che pianificava di effettuare un attacco missilistico al confine. 

Almeno 400 morti in ultimo giorno raid su Gaza

Almeno 400 persone sarebbero morte in tutta la Striscia di Gaza nell’ultimo giorno di bombardamenti da parte delle forze israeliane. Lo riporta Al Jazeera citando media palestinesi. Si tratterebbe dunque del “bombardamento più pesante” dall’inizio della guerra, il 7 ottobre, tra Hamas e Tel Aviv. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, sono stati registrati almeno 25 attacchi aerei israeliani contro aree residenziali del territorio palestinese, che ospita più di 2 milioni di persone. Wafa ha aggiunto che molti degli attacchi hanno colpito case civili senza alcun preavviso. 

Israele: “Nessun cessate il fuoco a Gaza prima di rilascio ostaggi”

Un alto funzionario israeliano ha riferito alla Cnn che non ci sarà “nessun cessate il fuoco” a Gaza mentre gli Stati Uniti e il Qatar lavorano per liberare più di 200 ostaggi detenuti da Hamas nell’enclave assediata. Il funzionario ha detto al network statunitense che “non sono a conoscenza” delle richieste degli Stati Uniti per un ritardo nella prevista operazione di terra di Israele a Gaza, e ha detto che sia Israele che gli Stati Uniti vogliono che tutti gli ostaggi vengano rilasciati “il più rapidamente possibile”. Il funzionario ha aggiunto: “Non si può permettere che gli sforzi umanitari abbiano un impatto sulla missione di smantellare Hamas”.

Due palestinesi uccisi in scontri in Cisgiordania

Due palestinesi sono stati uccisi e altri quattro sono rimasti gravemente feriti questa mattina negli scontri con i soldati israeliani nel corso di un’operazione nel campo profughi di Jalazone vicino a Ramallah. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa citando il ministero della Salute gestito dall’Autorità nazionale palestinese. Secondo fonti locali i militari israeliani avrebbero fatto irruzione nel campo per arrestare alcuni attivisti. Durante il raid i residenti hanno lanciato pietre contro i soldati di Tel Aviv che hanno risposto aprendo il fuoco e uccidendo due palestinesi idenificati come Mahmoud Saif Nakhleh e Mohammad Nidal Ilian. Nel blitz sono state anche arrestate 20 persone.

Forze Israele colpiscono struttura Hezbollah in Libano

L’IDF, la forza di difesa israeliana, afferma di aver colpito una serie di siti Hezbollah nel sud del Libano, tra cui un “complesso militare” e un posto di osservazione. Le forze di difesa israeliane affermano che anche gli aerei militari hanno preso di mira “una cellula terroristica” lungo il confine e hanno distrutto gli armamenti posseduti dagli agenti.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata