Ieri l'attacco della Russia a Groza è costato la vita a oltre 50 persone

Mentre sul villaggio di Groza, nel distretto ucraino di Kupiansk, si abbatteva una pioggia di missili russi che ha ucciso più di 50 persone, il presidente Volodymyr Zelensky è riuscito a ottenere dagli alleati, riuniti a Granada per il vertice della Comunità politica europea, l’invio di ulteriori sistemi di difesa aerea. Lanciamissili Hawk saranno forniti dalla Spagna, mentre la Germania ha promesso di lavorare per garantire l’arrivo di altri sistemi di difesa aerea Patriot. Un ulteriore aiuto per evitare stragi come quella avvenuta in un bar e in un negozio del villaggio nella regione di Kharkiv, in cui è morta anche una bambina di 6 anni.

Secondo le autorità locali, nel bar si erano radunate almeno una sessantina di persone per celebrare una veglia funebre. “Si è trattato di un attacco terroristico deliberato, dimostrativo e brutale”, ha attaccato Zelensky, promettendo “ai terroristi una rappresaglia giusta e potente”, che potrà essere possibile solo grazie al sostegno dei Paesi dell’Occidente. Tra loro anche l’Italia: con la premier Giorgia Meloni Zelensky ha avuto un incontro a margine del summit di Granada, nel quale ha discusso “del prossimo pacchetto di aiuti militari dell’Italia, compresi i modi per rafforzare la nostra difesa aerea”.

Meloni ha confermato il “continuo e convinto sostegno a 360 gradi del Governo italiano” alle autorità ucraine per la difesa delle infrastrutture critiche e per le esigenze di Kiev in vista della stagione invernale, “finché sarà necessario e con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta, duratura e complessiva”. Zelensky ha ringraziato la premier, anche per la disponibilità dell’Italia ad assumere un ruolo guida nella ricostruzione di Odessa.

Il presidente ucraino ha poi lanciato l’allarme contro un possibile congelamento del conflitto: “Se ci sarà una pausa nell’aggressione russa contro l’Ucraina, alla Russia sarà permesso di adattarsi e nel 2028 sarà in grado di ripristinare il potenziale militare che abbiamo distrutto. Allora avrà abbastanza spinta per concentrarsi sull’espansione”. Espansione che potrebbe toccare gli Stati baltici “e sicuramente altri Paesi in cui sono presenti contingenti russi”, ha previsto il leader di Kiev.

Timori rifonzarti dopo l’annuncio dato dal presidente russo Vladimir Putin che è stato effettuato con successo l’ultimo test sul Burevestnik, “un missile da crociera a raggio globale con un sistema di propulsione nucleare“. Putin, parlando alla riunione plenaria del Valdai Discussion Club, ha sottolineato che “la crisi ucraina non è un conflitto territoriale. Non abbiamo interessi in termini di conquista di alcun territorio. Noi difendiamo la nostra civiltà, il nostro popolo”, e ha poi definito Odessa “una città russa”. Il leader del Cremlino ha invocato la costruzione di “un mondo nuovo” ed è tornato anche ad attaccare l’Alleanza atlantica. “C’è stato un momento in cui il sottoscritto ha semplicemente suggerito: ‘Forse dovremmo entrare anche noi nella Nato?'”, la ricostruzione di Putin, “ma la Nato ha detto no! Non ha bisogno di un Paese del genere”.

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