Armenia, il Parlamento ratifica lo statuto Cpi

Armenia, il Parlamento ratifica lo statuto Cpi
Armenian lawmakers attend the session of the National Assembly of the Republic of Armenia in Yerevan, Armenia, Tuesday, Oct. 3, 2023. The Armenian parliament on Tuesday voted to join the International Criminal Court, which earlier this year indicted Russian President Vladimir Putin for war crimes connected to the deportation of children from Ukraine. (Hayk Baghdasaryan/PHOTOLURE via AP)

Il Paese aveva firmato lo Statuto di Roma il 17 luglio del 1998 ma non l’aveva poi ratificato

Il Parlamento dell’Armenia ha ratificato lo Statuto di Roma, istitutivo della Corte penale internazionale (Cpi). L’Armenia aveva firmato lo Statuto di Roma il 17 luglio del 1998 ma non l’aveva poi ratificato. Il 1° settembre del 2023 il governo armeno ha mandato al Parlamento una bozza di ratifica dello Statuto della Cpi. La ratifica è passata con il voto contrario dell’opposizione. A marzo scorso la Cpi ha emesso un mandato d’arresto internazionale a carico del presidente russo Vladimir Putin in relazione alla guerra in Ucraina. Precedentemente il ministero degli Esteri russo aveva dichiarato all’agenzia di stampa russa Tass che la ratifica dello Statuto di Roma da parte dell’Armenia avrebbe avuto le peggiori conseguenze per le relazioni bilaterali. Secondo quanto riferito dallo speaker del Parlamento, Alen Simonyan, citato dalla Tass, 60 deputati hanno votato a favore e 20 contro. 

Cremlino: “Ratifica è un errore”

La scelta effettuata dal Parlamento dell’Armenia di ratificare lo Statuto di Roma, istitutivo della Corte penale internazionale “è una decisione errata“. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Mosca ha aggiunto di aver posto “ulteriori domande” in merito alla leeadership di Erevan e di essere in attesa di una risposta.

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