Al salone dell'auto la console italiana, Allegra Baistrocchi e l'ambasciatrice negli Usa, Mariangela Zappia

 Italia protagonista nella giornata di apertura del Detroit Auto Show 2023. “L’Italia è sinonimo di automotive”, ha sottolineato la console italiana a Detroit, Allegra Baistrocchi, che ha organizzato la presenza italiana nell’ambito del Mobility Global Forum, simposio di due giorni al quale partecipano manager ed esperti del settore per discutere dei cambiamenti nel mondo della mobilità e dei trasporti. I lunghi legami tra Detroit e l’Italia, ha ricordato l’ambasciatrice negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, risalgono al 1899, anno della prima edizione dell’Auto Show. In quello stesso anno, l’Italia inviò a Detroit il suo primo agente consolare.

 

 

L’ambasciatrice italiana in Usa Zappia: “Torino e Detroit città sorelle”

 
“Non è un caso che Torino e Detroit sono città sorelle”, ha detto Zappia, ricordando le “numerose aziende italiane presenti in città”. E certamente, “la fusione tra Fiat e Chrisler”, che poi ha contribuito a dare vita a Stellantis, una delle ‘Big Three’ di Detroit. “Innovazione, performance e sostenibilità sono i punti di forza della produzione automobilistica italiana”, con un settore che conta oltre 5.500 aziende e oltre 250mila addetti, ed è una delle bandiere dell’intera economia italiana, quinto Paese manifatturiero al mondo, ha detto Zappia.
 
Di design ha parlato uno dei ‘key speaker’ del Mobility Global Forum, il ceo e managing director di Pininfarina, Silvio Angori, sottolineando la necessità di mantenere “design studios indipendenti”, a beneficio dei produttori di auto esistenti e di quelli futuri, per immaginare prodotti che siano non solo “belli”, ma anche sostenibili. “Un bel design è un attributo che un prodotto deve necessariamente avere. Un prodotto che è bello si venderà. Ma deve essere anche sostenibile” e per farlo, ha spiegato Angori, il prodotto deve essere “semplice”. Una qualità dalla quale ci siamo “un po’ allontanati” e che “dobbiamo recuperare”.
 

Del contributo che il mondo delle corse può dare alla sostenibilità del ‘prodotto auto’ ha parlato Stefano dePonti, ceo di Dallara Usa, altro fiore all’occhiello dell’industria italiana. “Negli Stati Uniti progettiamo e produciamo tutti i telai per la Indy 500 e la Indycar series”, ha ricordato. “Le corse sono un grande banco di prova”, anche in termini di progettazione e sviluppo di “nuovi materiali in chiave di sostenibilità”. Per questo, “c’è uno scambio di informazioni continuo tra il mondo dell’automotive e quello delle corse”, ha detto dePonti.

 

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