Il premier ribadirà il fermo sostegno dell'Europa e della Spagna a Kiev

Il premier spagnolo Pedro Sanchez sabato si recherà in visita in Ucraina dal presidente Volodymyr Zelensky per ribadire il fermo sostegno dell’Europa e della Spagna a Kiev. Sarà per il leader il primo atto della presidenza spagnola dell’Ue, che prenderà il via nel fine settimana con un’elezione politica alle porte e l’incognita su un possibile cambio di governo. Mentre a Bruxelles è in corso l’ultimo Consiglio europeo sotto la presidenza svedese, a Madrid il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha presentato davanti agli ambasciatori dei Paesi europei le prospettive per la presidenza. Albares ha sottolineato che la Spagna punterà a unire l’Europa e ha garantito che l’esecutivo accompagnerà la presidenza per tutti e sei i mesi, mentre il premier Pedro Sanchez, dalla capitale belga, ha affermato che il Paese è pronto ad assumere il compito con “responsabilità e ambizione”. Ma a prendere la parola, sempre da Bruxelles, al termine del summit del Partito popolare europeo, è stato anche Alberto Núñez Feijóo, leader dei popolari del Pp, principale partito d’opposizione in Spagna, che dai sondaggi è dato come favorito nelle elezioni politiche del 23 luglio.

Feijóo ha rimproverato a Sanchez di non aver ricevuto neanche una chiamata relativa alla presidenza spagnola e ha chiesto di creare un gruppo di lavoro congiunto con l’esecutivo in modo da essere preparati nel caso ci fosse un cambio di governo dopo il voto. Bisogna “dare sicurezza all’Ue che davanti a un possibile cambio di esecutivo” verrà garantito un funzionamento adeguato della presidenza, ha detto Feijóo, che ha assicurato alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen di volere il successo della presidenza spagnola e di aver già pronto un team di esperti per un eventuale passaggio di consegne. Feijóo ha poi messo in evidenza la posizione del Pp sui principali dossier europei che saranno affrontati durante il semestre. Il leader dell’opposizione ha confermato di voler raggiungere un accordo definitivo sul Patto di migrazione e asilo e di voler rafforzare i rapporti tra Ue e America Latina, punti che sono contenuti anche tra le priorità tracciate dal governo di Sanchez.

Sebbene su diversi punti la posizione dell’attuale governo socialista non sarebbe sostanzialmente distante da quella di un governo a guida Pp, un cambio dell’esecutivo avrebbe comunque impatto sullo svolgimento della presidenza, in particolare per lo spoils system che caratterizza il sistema spagnolo e che potrebbe portare al cambio del rappresentante permanente della Spagna presso l’Ue. Mentre sul tema migrazione, allargamento dell’Ue a Ucraina e Balcani occidentali e in materia economica un esecutivo a guida Pp non porterebbe a grandi cambiamenti, una materia delicata su cui l’impatto potrebbe essere forte è quella della transizione verde, in particolare se nel nuovo esecutivo spagnolo dovesse entrare Vox. Il partito dell’ultradestra, insieme alla stesso Pp, ha cercato di capitalizzare lo scontento di una fascia di popolazione, come ad esempio gli agricoltori del sud, nei confronti delle misure adottate contro il cambiamento climatico. A Madrid si continua a rassicurare che la presidenza si svolgerà nella piena normalità e si evidenzia come non sia la prima volta che un Paese che la detiene vada al voto. Ma l’impatto delle elezioni ci sarà e rischia di indebolire una presidenza che doveva essere cruciale in quanto l’ultima completa della legislatura europea prima delle elezioni dell’Europarlamento.

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