Il capo della Wagner sarebbe stato avvistato all'albergo Green City della capitale bielorussa

IN AGGIORNAMENTO – Il presidente russo Vladimir Putin parlerà nella sera di oggi, 26 giugno. Lo ha comunicato il portavoce del Cremlino. “Putin farà una serie di dichiarazioni importanti questa sera”, ha detto Dmitry Peskov tramite il telegiornale dell’emittente di stato Zvezda, citata da Cnn.

Prigozhin: “Marcia era protesta, non voleva rovesciare il potere”

Il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha pubblicato su Telegram il primo messaggio da quando ha annunciato lo stop della marcia dei mercenari verso Mosca. Si tratta di un audio di poco più di 11 minuti. “La risposta di Yevgeny Prigozhin alle numerose domande dei media sugli ultimi sviluppi della vicenda”, recita il messaggio di accompagnamento all’audio, diffuso dal servizio stampa del gruppo Wagner. Nel messaggio il capo della brigata afferma che la marcia del gruppo verso Mosca non aveva come obiettivo quello di rovesciare il potere, ma si trattava di una protesta. “Non abbiamo marciato per rovesciare la leadership russa”, dice Prigozhin nell’audiomessaggio, secondo una trascrizione riportata dalla Bbc. “Lo scopo della marcia era di evitare la distruzione di Wagner e di chiedere conto ai funzionari che con le loro azioni non professionali hanno commesso un numero enorme di errori”, prosegue, ribadendo di avere poi fatto marcia indietro “per evitare che si versasse sangue dei soldati russi“. “Eravamo in marcia per la nostra protesta, non per rovesciare il governo”, ha detto ancora Prigozhin.

Prigozhin non rivela dove si trova né piani futuri

Nel messaggio, Prigozhin non ha fornito dettagli su dove si trovasse al momento o quali fossero i suoi piani futuri.

Prigozhin: “Marcia per evitare distruzione di Wagner dal 1 luglio”

“Lo scopo della marcia era evitare la distruzione di Wagner e chiedere conto ai funzionari che con le loro azioni poco professionali hanno commesso un numero enorme di errori”, ha precisato il leader del gruppo mercenario, affermando anche che nessuno dei suoi miliziani ha accettato di firmare un contratto con il ministero della Difesa e che la sua compagnia avrebbe cessato di esistere il 1° luglio.

Prigozhin: “Da Lukashenko soluzioni per continuazione operazioni”

Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, “ha teso la mano e si è offerto di trovare soluzioni per continuare a far funzionare le forze Wagner nell’ambito di una giurisdizione legittima”, ha detto Prigozhin nel messaggio a proposito della mediazione del leader di Minsk. 

Prigozhin avvistato in hotel a Minsk

Il capo della compagnia Wagner, Yevgeny Prigozhin, sarebbe stato visto in un hotel nella capitale bielorussa, Minsk. Lo riportano canali Telegram russi. Secondo il Kyiv Post, che cita media bielorussi, sarebbe stato avvistato al Green City Hotel. Prigozhin, che sabato ha annunciato una ‘marcia su Mosca’ contro le gerarchie militari e della Difesa, avrebbe poi raggiunto un accordo mediato dal presidente bielorusso Lukashenko con il Cremlino per un’amnistia e un trasferimento in Bielorussia.

Shoigu visita le truppe in Ucraina

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha visitato le truppe in Ucraina in quella che è la sua prima apparizione pubblica dall’ammutinamento dei miliziani di Wagner nel fine settimana. Lo riferisce su Telegram l’agenzia di stampa russa Ria come riportato dal Guardian.

Shoigu non ha commentato la ribellione, durante la quale il capo di Wagner Yevgeny Prigozhin ha chiesto al ministro della Difesa di incontrarlo a Rostov prima di sospendere l’ammutinamento. L’agenzia Ria ha riferito che Shoigu ha incontrato il colonnello generale Nikiforov, comandante del raggruppamento ‘occidentale’. Il ministro ha inoltre prestato particolare attenzione all’organizzazione del supporto alle truppe coinvolte nell’operazione militare speciale e alla creazione di condizioni per il dispiegamento sicuro del personale.

Biden: “È lotta interna, Usa e Occidente non coinvolti”

Gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali non hanno “nulla a che fare” con quanto avvenuto sabato in Russia. Lo ha detto il presidente americano, Joe Biden. L’inquilino della Casa Bianca ha riferito di avere parlato nel fine settimana con i principali alleati degli Usa per “assicurarsi che siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda”. “È fondamentale che la nostra risposta sia coordinata“, ha detto, aggiungendo che tutte le parti sono d’accordo sul fatto che “dovevamo assicurarci di non dare a Putin nessuna scusa per attribuire responsabilità all’Occidente o alla Nato”. “Abbiamo chiarito che non siamo coinvolti. Non abbiamo nulla a che fare con questo. Questo fa parte di una lotta all’interno del sistema russo“, ha affermato Biden.

Biden ha chiarito che anche la Nato non ha avuto alcun coinvolgimento nella rivolta del gruppo Wagner in Russia e ha poi detto che è “troppo presto” per valutare l’impatto dell’accaduto sulla guerra in Ucraina. L’inquilino della Casa Bianca ha inoltre riferito di avere parlato della situazione anche con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il fine settimana e ha detto che intende parlargli di nuovo lunedì o martedì.

Borrell: “Insurrezione abortita, situazione resta imprevedibile”

“Ovviamente, abbiamo iniziato la giornata valutando gli sviluppi in Russia durante il fine settimana, con l’insurrezione armata fallita. Penso che questo sia il modo giusto di affrontare gli eventi di questo fine settimana. Un’insurrezione armata che è stata abortita, che ha visto come protagonista il gruppo Wagner“. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Affari esteri a Lussemburgo, commentando la rivolta del gruppo Wagner di sabato. “La situazione rimane complessa e imprevedibile. È stata imprevedibile fin dall’inizio e continua ad essere imprevedibile. Rimaniamo vigili e impegnati a un forte coordinamento con i nostri partner, i 27 Stati membri e i paesi vicini”, ha aggiunto.

Borrell: “Credibilità Putin indebolita, rischio instabilità”

“Gli eventi hanno dimostrato che lo Stato russo e la credibilità personale di Putin si stanno indebolendo – questo è il minimo che si possa dire -, che il sistema politico sta mostrando crepe“, ha poi aggiunto Borrell nella conferenza stampa. “Perché mentre stavamo affrontando il pericolo russo come un pericolo perché era una minaccia per la sua capacità di invadere i suoi vicini, come ha fatto, ora questa diventa un rischio a causa dell’instabilità e fragilità politiche interne di una grande potenza nucleare“, ha proseguito. “Prima era una minaccia e ora diventa un rischio perché stiamo entrando in un’era di instabilità politica” “e voglio sottolineare che bisogna continuare a sostenere l’Ucraina più che mai“.

Lavrov: “Usa assicurano di non avere a che fare con rivolta”

L’ambasciatrice americana in Russia, Lynn Tracy, ha contattato i rappresentanti russi dopo la tentata rivolta del gruppo Wagner di sabato scorso e in quella occasione ha assicurato che gli Stati Uniti non hanno “nulla a che fare” con la vicenda. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghey Lavrov. Lo riporta la Tass. “Quando ieri l’ambasciatrice degli Stati Uniti Tracy ha parlato con i rappresentanti russi, ha fatto capire che gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con quanto accaduto”, ha spiegato Lavrov.

Lavrov: “Intelligence Usa sperava in successo ribellione”

L’intelligence americana, però, sperava che il tentativo di ribellione del gruppo Wagner avesse successo, ha detto ancora Lavrov. “Alla Cnn, se ricordo bene, è stato detto che l’intelligence americana era a conoscenza dell’imminente ribellione da diversi giorni, ma ha deciso di non dirlo a nessuno, apparentemente nella speranza che la ribellione avesse successo”, ha affermato.

Lavrov: “Wagner continuerà operazioni in Africa”

L’attività del gruppo Wagner in Mali e Repubblica Centrafricana continuerà, nonostante la tentata rivolta del gruppo nel fine settimana, ha poi affermato Lavrov. “La Repubblica Centrafricana (RCA) è uno dei Paesi il cui governo, insieme al Mali, ha richiesto ufficialmente una compagnia militare privata in una fase in cui sia la RCA che il Mali sono stati abbandonati dai francesi e da altri europei, riducendo la presenza di contingenti antiterrorismo in loco, chiudendo le loro basi militari che erano state chiamate a sostenere la lotta contro il terrorismo”, ha dichiarato il ministro russo. “In queste condizioni, quando si sono trovati faccia a faccia con i banditi, sia la RCA che il Mali si sono rivolti alla compagnia militare privata Wagner con la richiesta di garantire la sicurezza della loro leadership. Oltre alle relazioni con questa compagnia, i governi della RCA e del Mali hanno contatti ufficiali con la nostra leadership. Su loro richiesta, diverse centinaia di militari stanno lavorando nella RCA come istruttori. Questo lavoro, ovviamente, continuerà”, ha detto Lavrov.

Putin appare in video per la prima volta dopo la ribellione

Un videomessaggio per l’undicesimo Forum internazionale dei giovani industriali è stato l’occasione per la prima apparizione in pubblico del presidente russo, Vladimir Putin, dopo la tentata ribellione del gruppo Wagner di sabato scorso. “Lo sviluppo e la modernizzazione dell’industria sono la nostra priorità assoluta”, ha spiegato Putin ai partecipanti secondo quanto riportato dalla Tass. Il leader del Cremlino ha poi augurato il successo a tutti i giovani che lavorano nelle imprese e nelle fabbriche del Paese, nonché ai diplomati di scuole, college, scuole tecniche e università che aspirano a lavorare nell’industria russa. Nessun commento, dunque, sugli avvenimenti dello scorso fine settimana

Prigozhin resta sotto inchiesta

Non si sarebbe conclusa l’inchiesta in Russia per ribellione armata nei confronti di Prigozhin. Lo riporta il Kommersant. Prigozhin, dunque, sarebbe ancora oggetto di indagini da parte del dipartimento investigativo del servizio federale russo di sicurezza (Fsb).

Le reazioni internazionali alla rivolta

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato in un’intervista al quotidiano francese Le Provence che la ribellione armata condotta da Yevgeny Prigozhin e dal suo famigerato gruppo di mercenari Wagner rivela divisioni all’interno del governo russo. Il presidente Macron ha detto che “ho seguito gli eventi ora per ora, in collaborazione con i principali partner della Francia … emergono le divisioni che esistono all’interno del regime russo, la fragilità sia dei suoi eserciti che delle sue forze ausiliarie come il gruppo wagneriano”. Inoltre, il presidente francese ha ribadito l’importanza di sostenere lo sforzo bellico ucraino nell’evidente instabilità delle strutture di potere interne della Russia. “Questo dovrebbe costringerci a essere estremamente vigili e giustifica pienamente il sostegno che forniamo agli ucraini nella loro resistenza”, ha ribadito Macron. 

L’ex direttore della Cia: “Prigozhin stia attento anche alle finestre”

L’ ex direttore della CIA il generale David Petraeus domenica ha avvertito Yevgeny Prigozhin, di “stare molto attento alle finestre aperte”. Parlando alla trasmissione ‘Stato dell’Unione’ della CNN, il generale in pensione apparentemente si riferiva al numero di importanti personaggi russi che sono morti in circostanze poco chiare, comprese le cadute dalle finestre, da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022. Come parte dell’accordo per fermare la marcia su Mosca dei suoi mercenari della Wagner, Prigozhin ha accettato di andare in esilio nella vicina Bielorussia, il cui leader è un fedele alleato del presidente russo Vladimir Putin. “Prigozhin ha salvato la sua vita, ma ha perso il suo gruppo Wagner”, ha detto Petraeus. “E dovrebbe stare molto attento alle finestre aperte in Bielorussia, dove sta andando”, ha aggiunto.

Tra coloro che sono morti in circostanze poco chiare c’era il presidente del consiglio della più grande compagnia petrolifera privata russa, che ha criticato l’operazione militare russa in Ucraina. È caduto da una finestra di un ospedale nel settembre dello scorso anno. Il Cremlino ha metodicamente represso i critici della guerra, quindi il rapido perdono per Prigozhin sembrava mostrare la debolezza di Putin. Ma molti di coloro che si sono opposti o hanno tradito Putin sono morti mesi o anni dopo in circostanze misteriose, alcuni addirittura dopo aver lasciato la Russia. 

Borrell: “Mostro da lui creato ora morde Putin”

“È importante capire che questo sta incrinando il potere militare russo e influenzando il suo sistema politico. E non è una buona cosa vedere che una potenza nucleare come la Russia possa entrare in una fase di instabilità. È qualcosa a cui dovremmo pensare”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri a Lussemburgo, commentando la rivolta del gruppo Wagner di sabato. Borrell ha detto che il “mostro” creato da Putin “ora lo morde”. 

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