Le sue condizioni di salute sono stabili. Mosca accusa Usa e Gb di essere responsabili dell'esplosione dell'auto dello scrittore pro Cremlino
Lo scrittore nazionalista russo Zakhar Prilepin è uscito dal coma dopo l’attentato in cui era rimasto coinvolto sabato 6 maggio. Lo ha confermato il governatore della regione Nizhny Novgorod, Gleb Nikitin, sul suo canale Telegram, citato dall’agenzia Ria Novosti. “Riguardo le condizioni di Zakhar: è uscito dal coma farmacologico e, secondo i medici, le sue condizioni di salute sono stabili ed è di umore allegro. Va tutto bene, grazie a Dio”, ha scritto il governatore. La notizia è stata confermata anche dall’addetto stampa dello scrittore.
Lo scrittore russo nazionalista pro Cremlino era rimasto ferito a seguito dell’esplosione della sua auto nella regione di Nizhny Novgorod. Secondo l’agenzia Ria Novosti, nell’esplosione sarebbe inoltre morta un’altra persona. E la stessa agenzia cita una fonte secondo cui l’auto sarebbe esplosa lungo un’autostrada nel distretto di Bor, in una zona isolata a 80 chilometri da Bor. L’agenzia Tass riporta che, dalle informazioni preliminari, risulta che un ordigno era stato posizionato sotto l’auto.
Un uomo è stato fermato dalla polizia nella regione russa di Nizhny Novgorod perché “potrebbe essere coinvolto nell’esplosione dell’auto sulla quale viaggiava” lo scrittore nazionalista pro Cremlino Zakhar Prilepin. Secondo le agenzie di stampa russe, l’autista di Prilepin è rimasto ucciso, mentre lo scrittore pro guerra è appunto rimasto ferito. L’agenzia Ria riporta ancora che il Comitato investigativo russo ha avviato un’indagine in sede penale sotto la dicitura “atto terroristico”.
Mosca: “Usa e GB responsabili diretti”
Mosca accusa gli Usa e il Regno Unito di avere “responsabilità diretta” nel ferimento dello scrittore russo nazionalista pro Cremlino Zakhar Prilepin, rimasto ferito nell’esplosione della sua auto. “Washington e la Nato hanno alimentato un’altra cellula terroristica internazionale – il regime di Kiev. Bin Laden, l’Isis, ora Zelensky e i suoi scagnozzi. Responsabilità diretta di Stati Uniti e Gran Bretagna. Preghiamo per Zakhar”, ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
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