L'agenzia statunitense premiata nella categoria fotografica e per il giornalismo di servizio pubblico

L’Associated Press ha vinto il Premio Pulitzer per la categoria fotografica, per una serie di 15 immagini che ha documentato in tempo reale il devastante impatto della guerra in Ucraina sulla popolazione civile. All’AP è andato anche il Pulitzer per il giornalismo di servizio pubblico, ritenuto il più importante, per i servizi sull’assedio di Mariupol. Tra le immagini AP premiate, quella di un gruppo di soccorritori che trasportano una donna incinta, poi deceduta, attraverso le macerie di un ospedale di Mariupol, nel caos successivo ad un attacco delle forze russe. Un’altra immagine ha catturato la brutale occupazione russa di Bucha, ritranedo un cane accanto al corpo senza vita di un’anziana. Un’altra immagine ancora ritrae un’anziana inginocchiata in agonia accanto alla bara del figlio, nel cimitero di Mykulychi, alla periferia di Kiev. I reporter dell’Associated Press sono stati gli ultimi giornalisti internazionali a rimanere a Mariupol, dopo l’attacco delle truppe russe. Prima di lasciare la città hanno documentato la sua caduta.

La guerra in Ucraina ha dominato i Pulitzer di quest’anno, con il New York Times che si è aggiudicato uno dei premi per una serie di servizi e inchieste sul conflitto. Al Times è andato anche il riconoscimento per un articolo di Mona Chalabi nel quale si esaminava la ricchezza del fondatore di Amazon, Jeff Bezos. Altri premi, tra gli altri, sono andati al Los Angeles Times, al Washington Post e al Wall Street Journal. Ad un libro di due giornalisti del Washington Post, Robert Samuels e Toluse Olorunnipa è invece andato il premio per la saggistica per il libro, ‘His Name Is George Floyd: One Man’s Life and the Struggle for Racial Justice’, dedicato all’uomo afroamericano la cui uccisione, per mano di alcuni agenti bianchi della polizia di Minneapolis, diede vita ad ua serie di proteste in tutti gli Stati Uniti. 

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