Colloquio telefonico tra il ministro della Difesa russo, Serghey Shoigu e il segretario alla Difesa Usa, Austin.

Dopo l’incidente del drone americano precipitato nel Mar Nero dopo uno scontro con i jet russi, non si placa la tensione tra Stati Uniti e Russia. Mosca e Washington si sono scambiate accuse reciproche in merito a quello che potrebbe essere stato un “atto non intenzionale”, come affermato dal portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price. Gli Usa hanno accusato i russi di compiere azioni “aggressive e rischiose nello spazio aereo internazionale“. Il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, in occasione della riunione in videoconferenza del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, ha poi ribadito che i droni americani “continueranno a volare e operare ovunque le leggi internazionali lo consentano”.

Le accuse di Lavrov

Secondo il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, sono proprio gli Usa, invece, ad aver ignorato che, dall’inizio della guerra in Ucraina, “esistono limitazioni per i voli sul Mar Nero”. “Qualsiasi incidente che provochi uno scontro tra due grandi potenze nucleari è sempre molto rischioso. Le autorità statunitensi non possono non capirlo”, ha detto ancora Lavrov. In serata, su iniziativa americana, c’è stato un colloquio telefonico tra il ministro della Difesa russo, Serghey Shoigu e il segretario alla Difesa Usa, Austin.

Il drone precipitato potrebbe non essere recuperato

Resta aperta la questione del recupero del drone MQ-9 Reaper precipitato. Secondo il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, il drone potrebbe non essere mai recuperato dalle “profonde acque del Mar Nero”. Mosca, invece, ha annunciato di voler provare a recuperare i detriti del velivolo americano. “Non so se possiamo recuperarli o meno, ma dovremo sicuramente farlo e ce ne occuperemo”, ha spiegato Nikolai Patrushev, il segretario del Consiglio di sicurezza russo. Per evitare qualsiasi rischio, gli Usa avrebbero già provveduto a cancellare da remoto il software del Reaper, ed evitare che la Russia possa accedere ad informazioni segrete.

Putin vede Bashar al-Assad

Al Cremlino, invece, il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto il presidente siriano Bashar al-Assad che ha ribadito il sostegno alla ‘operazione speciale’ della Russia in Ucraina.

Operazione che prosegue anche con il supporto dei mercenari del gruppo Wagner, che sembrano avvicinarsi alla conquista di Backhmut. Il fondatore del gruppo, Yevgeny Prigozhin, ha riferito che il suo battaglione ha preso il controllo del villaggio di Zaliznyanskoye, intensificando l’accerchiamento della città nel Donetsk. Secondo l’amministrazione filo-russa della regione, le truppe ucraine stanno cercando di ritirarsi dalla città e ripiegare nelle campagne circostanti. Kiev ha riferito di aver abbattuto un bombardiere tattico supersonico russo Su-24 nelle vicinanze della città e ha ribadito di voler continuare a difendere la città.

La taglia sul ministro Crosetto

Oltre a proseguire nel tentativo di conquistare Bakhmut, il gruppo Wagner avrebbe anche messo una taglia sul ministro della Difesa, Guido Crosetto. Le minacce sono state riferite al ministro dai Servizi di intelligence italiani, come ha riportato Il Foglio, ma non sarebbero state considerate gravi al punto da aumentare la scorta. Resta certo che il capo di Wagner, Prigozhin, non ha gradito le parole di Crosetto secondo cui il gruppo di mercenari sarebbe dietro l’esodo dei migranti dai Paesi africani, e ha insultato il ministro italiano, invitandolo ad occuparsi dei propri problemi.

Esercitazioni russe delle unità baltiche

La Russia, intanto, ha dato vita ad una serie di esercitazioni aeree delle sue unità dell’aviazione navale della flotta baltica. Addestramento che ha visto coinvolti dieci jet da combattimento, che hanno simulato una battaglia aerea per intercettare aerei militari di un nemico simulato. Non è chiaro se l’esercitazione sia legata in qualche modo al drone americano o se fosse già programmata.

Un jet russo è stato poi intercettato dai caccia britannici e tedeschi mentre sorvolava lo spazio aereo estone. Un’operazione di routine ma, come riferito dalle forze armate britanniche, è la prima volta che viene eseguita dal dispiegamento congiunto nei Paesi baltici.

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