Ucraina, Zelensky vs Putin: un anno di guerra

Ucraina, Zelensky vs Putin: un anno di guerra

I due leader segnati da tratti distintivi: l’abbigliamento sportivo del primo, le rare apparizioni ‘impostate’ del secondo

Modi diretti, pantaloni e maglione stile militare, dal primo giorno di guerra un videomessaggio ogni sera per aggiornare man mano su quanto accaduto e infondere speranza nei suoi. Volodymyr Zelensky, da quando un anno fa la Russia ha invaso l’Ucraina, ha fatto di questi i suoi tratti distintivi, non esitando a mostrarsi di frequente anche sul campo e martellando con costanti richieste di appoggio gli alleati internazionali per mantenere alta l’attenzione del mondo sull’Ucraina.

Inizialmente con collegamenti online a Parlamenti e summit e ricevendo leader stranieri che si sono avvicendati a Kiev, ultimamente anche recandosi in viaggio fuori dall’Ucraina, prima negli Stati Uniti a dicembre, e poi in Europa a febbraio, con il recente viaggio a Londra, Parigi e Bruxelles. Il suo approccio – che gli è valso anche la ‘nomina’ di Time Magazine come persona dell’anno 2022 “per aver provato che il coraggio può essere contagioso come la paura” – sembra essere stato decisivo per assicurarsi dai partner occidentali aiuti, armi e recentemente anche tank e ha trasformato la percezione di Zelensky in simbolo internazionale di coraggio e sfida all’aggressione russa.

Vladimir Putin, dall’altra parte, spicca per differenza. Da quando ha lanciato quella che definisce “l’operazione militare speciale” in Ucraina il 24 febbraio del 2022, le sue apparizioni non sono così frequenti e avvengono perlopiù dal Cremlino o nel contesto di cerimonie solenni. Il presidente russo appare spesso cupo e austero, con uno stile decisamente più formale.

L’ultimo esempio è il discorso sullo stato della nazione che ha tenuto davanti al Parlamento il 21 febbraio, a pochi giorni dal primo anniversario dell’invasione; in un contesto scenografico, davanti a una platea di politici, Putin ha ribadito la sua versione dei fatti: la responsabilità è dell’Occidente e di Kiev, è impossibile sconfiggere la Russia sul campo e il Cremlino sta usando la forza per fermare la guerra. Secondo diversi analisti, l’invasione dell’Ucraina decisa da Putin è un azzardo che sembra essersi ritorto contro di lui, perché la guerra al Paese vicino ha messo in luce alcune debolezze, in particolare dell’esercito e dei servizi segreti, esponendo l’economia russa alle sanzioni occidentali e costando la vita di decine di migliaia di vittime russe. La guerra, inoltre, ha unito la Nato contro Mosca e ha isolato la Russia dopo decenni di integrazione con l’Occidente.A stupire di Zelensky, 45 anni, è che si tratti di un attore ritrovatosi a fare il presidente in un periodo di guerra, ma che in questa situazione difficile ha mostrato leadership. Nato in una famiglia ebrea russofona, cresciuto nella città industriale di Kryvyi Rih, dopo aver studiato legge ha fatto carriera come attore, diventando famoso dal 2015 in poi con la serie tv ‘Servant of the People’, cioè ‘Servitore del popolo’, in cui interpretava un insegnante di scuola superiore stufo della corruzione dei politici che viene eletto a sorpresa presidente. Pochi anni dopo, nel 2019, anche nella vita reale Zelensky viene eletto alla guida dell’Ucraina e con un programma anti-corruzione.

Ma all’inizio dell’invasione in pochi avrebbero scommesso su di lui: per anni la sensazione diffusa era stata che fosse troppo incline a cercare il compromesso con Mosca e, nei giorni in cui la Russia ammassava le sue truppe al confine, questo attore e comico diventato presidente aveva anche criticato in alcuni casi l’Occidente per quelli che presentava come toni allarmistici sul rischio di un’invasione. La sua determinazione a farsi simbolo di resistenza per l’indipendenza Ucraina è diventata però abbastanza chiara dal primo giorno di guerra; secondo quanto riferito da Kiev, nelle prime ore dall’invasione, quando i russi provarono a prendere la capitale, Zelensky rifiutò un’offerta degli Usa di evacuarlo da Kiev.”Ho bisogno di munizioni, non di un passaggio”, avrebbe detto. Uno spirito che ha mantenuto fino a oggi.La prospettiva di una pace non sembra in questo momento vicina, anche se la promessa di presentare una proposta è giunta dalla Cina, che ha provato a mantenere una posizione a suo dire ‘neutrale’ nella guerra, non criticando Mosca per l’invasione ma al tempo stesso insistendo sulla sovranità e integrità territoriale di tutti i Paesi. In un’intervista alla Bbc del 16 febbraio scorso, Zelensky ha ribadito che lui con Putin non tratta perché manca la fiducia e ha escluso la possibilità di cedere territori alla Russia in un eventuale accordo di pace.Intenzione di cedere non ne ha mostrata neanche Putin, che sembra pronto a una lunga guerra.

Lo ha chiarito anche nel discorso dello scorso 2 febbraio a Volgograd, a un concerto in occasione dell’80esimo anniversario della vittoria sovietica sulle forze naziste nella battaglia di Stalingrado: “Chi ci minaccia, a quanto pare, non capisce la semplice verità: tutto il nostro popolo, tutti noi, siamo cresciuti e abbiamo assorbito con il latte materno le tradizioni del nostro popolo, la generazione dei vincitori che ha creato il nostro Paese con il suo lavoro, il suo sudore e il suo sangue e ce lo ha trasmesso in eredità”.Al destino della guerra sembra legato quello dello stesso Putin. Gli analisti ipotizzano per lui diversi scenari a seconda degli sviluppi sul campo di battaglia, scenari che vanno dall’ipotesi di un golpe o di una rivolta alla rielezione nelle presidenziali russe del 2024, una vittoria che estenderebbe ulteriormente quello che è già il più lungo governo di qualsiasi leader del Cremlino dai tempi di Josef Stalin.Abbas Gallyamov, ex speechwriter di Putin e ora analista politico, a gennaio ha detto alla Cnn che a suo parere un golpe in Russia sta diventando una possibilità con il proseguire della guerra, argomentando che, con le vittime russe in aumento in Ucraina e le difficoltà in Russia causate dalle sanzioni occidentali, i russi cercheranno qualcuno a cui attribuire la responsabilità. “Questo momento potrebbe arrivare nei prossimi 12 mesi”, ha precisato Gallyamov alla Cnn, aggiungendo che ritiene che Putin potrebbe annullare le elezioni presidenziali in programma per marzo del 2024.”A giudicare dalle sue azioni, quando si accanisce su qualcosa senza necessità, potrebbe davvero cancellare le elezioni. Senza una vittoria sull’Ucraina, avrà difficoltà con i russi. I russi non hanno bisogno di lui se non è forte. Potrebbe davvero dichiarare la legge marziale e annullare le elezioni”, ha rimarcato. Ma si tratta solo di una delle opzioni sul tavolo.

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