Detenuto nella prigione di Evin, aveva iniziato lo sciopero della fame

 È stato rilasciato su cauzione il regista Jafar Panahi, detenuto in Iran. Lo riporta la Bbc nella sua edizione in farsi. Panahi, 62 anni, era stato condannato a 6 anni di carcere nel 2011 con l’accusa di aver realizzato propaganda anti-governativa con la sua attività e gli era stato anche vietato di girare film per 20 anni e di uscire dal Paese. Quella condanna non fu applicata e il regista ha continuato a realizzare film clandestinamente, che sono stati distribuiti all’estero con grande successo.

L’arresto risale allo scorso 11 luglio, quando fu fermato dopo essersi recato all’ufficio del procuratore di Teheran per chiedere informazioni sull’arresto di altri due registi iraniani, Mohamad Rasoulof e Mostafa al-Ahmad; un giudice ha poi stabilito che doveva scontare la pena precedente. Ieri si era saputo che Panahi aveva iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione, che si colloca nel contesto delle proteste anti-governative scoppiate in Iran a metà settembre per protestare contro la morte della giovane Mahsa Amini in custodia della cosiddetta ‘polizia morale’ per non avere indossato il velo in modo corretto. 

Il legale: è tornato a casa e sta bene

L’avvocato del regista iraniano Jafar Panahi, Yusef Moulai, ha confermato che il suo assistito è stato rilasciato su cauzione e ha aggiunto che è tornato a casa e che è in buona salute dopo due giorni senza cibo. Il legale non ha voluto fornire altre informazioni. Panahi, 62 anni, era agli arresti dall’11 luglio, quando era stato fermato dopo essersi recato all’ufficio del procuratore di Teheran per chiedere informazioni sull’arresto di altri due registi iraniani, Mohamad Rasoulof e Mostafa al-Ahmad. Ieri si era saputo che Panahi aveva iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione, che si colloca nel contesto delle proteste anti-governative scoppiate in Iran a metà settembre contro la morte della giovane Mahsa Amini in custodia della cosiddetta ‘polizia morale’ per non avere indossato il velo in modo corretto.

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,