L'ex eurodeputato ha rinunciato all'appello contro la misura cautelare nei suoi confronti

Rinuncia all’appello contro la misura cautelare e resterà in carcere Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato dei Socialisti Italiani arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate, le presunte tangenti da Qatar e Marocco verso le istituzioni europee. Panzeri doveva comparire oggi davanti alla camera d’accusa presso la Corte d’appello di Bruxelles, ma “per motivi propri, ha deciso oggi di rinunciare al ricorso innanzi alla Camera di giudizio”, secondo quanto si apprende dalla Procura federale belga. 

Prima dell’udienza, l’avvocato dell’ex parlamentare europeo, Laurent Kennes, si era lamentato con i cronisti della fuga di notizie sul caso Qatar: “In 25 anni raramente ne ho viste come su questo dossier. Per questo motivo ho deciso di non fare commenti, perché crediamo che inquini l’inchiesta. Ho appreso di elementi del dossier attraverso attraverso quello che era riportato dalla stampa. Leggendo La Repubblica e Le Soir abbiamo scoperto cose che non sapevamo”, ha dichiarato Kennes. Poi ha aggiunto: “È abbastanza straordinario. Il pericolo è non solo che venga inquinata l’inchiesta, ma vediamo due persone per cui è stata chiesta la rimozione dell’immunità che non sono state ancora interrogate e che verranno interrogate più tardi. Gli elementi del dossier sui quali verranno interrogati parzialmente sono già comunicati: questo nuoce alla qualità dell’inchiesta, nuoce alla sua credibilità. Ricordo che quando un professionista comunica delle informazioni, senza avere l’autorizzazione del tribunale o degli avvocati della difesa nell’interesse del loro cliente, commette un reato“.

 

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