Olanda e Austria astenute, la Germania: "Detto sì solo per mantenere unità Ue"
Il Consiglio dell’Ue ha adottato formalmente il price cap, il meccanismo temporaneo per limitare i prezzi eccessivi del gas. Al termine della procedura scritta vengono confermate le astensioni di Olanda e Austria e il voto contrario dell’Ungheria. Il 19 dicembre 2022 i ministri dell’Energia dell’Ue aveva raggiunto un accordo politico sul regolamento del Consiglio. Il regolamento è stato adottato oggi mediante procedura scritta. Sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore il 1° febbraio 2023. Le disposizioni relative al limite di offerta entreranno in vigore il 15 febbraio. Il regolamento si applicherà per un anno.
Germania: “Detto sì a price cap solo per mantenere unità Ue”
“La Germania rimane critica nei confronti dell’introduzione di un prezzo massimo del gas. Tuttavia, sarebbe ancora più critico se l’Unione europea non agisse unita oggi. In questo senso, sosteniamo il meccanismo di correzione del mercato per ragioni politiche. Tuttavia, i vari meccanismi di controllo dovrebbero essere applicati con attenzione e rispettati”. È quanto si legge nella nota che la Germania ha fatto mettere a verbale nel documento sulla votazione del price cap, approvato a maggioranza qualificata al Consiglio Ue, con l’astensione di Olanda e Austria e il voto negativo dell’Ungheria.
Olanda: “Price cap ha alto rischio su mercati e forniture”
“La nostra obiezione fondamentale è l’assenza di una valutazione d’impatto decente e completa prima che il meccanismo abbia pieno effetto. Le implicazioni di questo meccanismo sono potenzialmente gravi per la stabilità finanziaria del mercato del gas e la sicurezza dell’approvvigionamento. Sin dalla prima bozza della proposta, le modifiche non hanno mitigato sufficientemente questi rischi, ma in realtà hanno aggiunto ulteriori rischi attraverso l’abbassamento delle condizioni di attivazione e l’ampliamento del campo di applicazione”. E’ quanto si legge nella nota che l’Olanda ha fatto mettere a verbale nel documento sulla votazione del price cap per giustificare la sua astensione.
“Molte istituzioni finanziarie, esperti, autorità di regolamentazione, banche centrali e società energetiche hanno messo in guardia sui potenziali effetti sulla stabilità finanziaria e sulla sicurezza dell’approvvigionamento. Una valutazione d’impatto dovrebbe valutare e, ove necessario, affrontare tali preoccupazioni – continua la nota -. Poiché i potenziali effetti sul TTF, e quindi sul funzionamento (finanziario) del mercato del gas e sulla sicurezza dell’approvvigionamento nell’Europa nordoccidentale, sono troppo gravi per essere ignorati, vogliamo vedere una sospensione automatica del meccanismo non appena riceviamo segnali che i mercati non funzionano bene, ad esempio quando la liquidità sul TTF scende al di sotto di un livello critico. Infine, la mancanza di ulteriori obblighi in materia di risparmio di gas ed energia elettrica è contraria agli obiettivi del meccanismo. Crediamo ancora che le misure dal lato della domanda siano una parte essenziale della cassetta degli attrezzi per affrontare la causa principale dei prezzi elevati: lo squilibrio tra domanda e offerta. I Paesi Bassi non accettano alcuna responsabilità derivante direttamente o indirettamente dall’adozione del regolamento sul meccanismo”.
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