Si continua a combattere sul campo, tensione per l'area vicino alla centrale di Zaporizhzhia
Si continua a combattere in Ucraina, dove ieri è stato dato l’allarme dall’Aeia per i combattimenti troppo vicini a Zaporizhzhia. Morti nel Donetsk. Almeno una vittima per un attacco su un convoglio umanitario, secondo Kiev.
“Il mondo dovrebbe riconoscere la Russia come uno stato terrorista, perché questo è quanto è diventata” ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo videomessaggio serale. Ieri l’Assemblea parlamentare della Nato ha dichiarato la Russia uno “stato terrorista”, ha esortato gli alleati ad aumentare il sostegno militare a Kiev e a lavorare per l’istituzione di un tribunale speciale internazionale per perseguire il crimine di aggressione contro l’Ucraina. Il presidente ucraino dopo una riunione del comando supremo delle forze armate ucraine in cui si è discusso di equipaggiamento, armi ha avvisato che “non sarà un cammino facile, ma di certo persevereremo e la vittoria sarà nostra”, ha scritto Zelensky su Telegram
Morto in battaglia ballerino Teatro Opera di Kiev
Vadym Khlupyanets, ballerino 26enne del Teatro dell’Opera di Kiev, è morto in combattimento in Ucraina vicino a Bakhmut. Lo riporta Unian.
Esplosioni al confine russo, 3 morti
Tre persone sono rimaste uccise nella regione russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina, per esplosioni avvenute a Shebekino e nel villaggio di Staroselye. Lo riferisce il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ripreso dall’agenzia di stampa russa Tass. “I bombardamenti diurni provenienti dall’Ucraina sono caduti principalmente sul territorio dell’ospedale dei veterani di guerra. L’ospedale si occupa di curare gli anziani. Grazie a Dio, non ci sono state vittime”, ha scritto su Telegram Gladkov.
Danni colossali alla rete elettrica
La rete elettrica ucraina ha subito “danni colossali” dopo gli attacchi delle truppe russe. Lo ha riferito l’amministratore delegato dell’operatore energetico Ukrenergo, Volodymyr Kudrytskyi, come riporta il Guardian. Vudrytskyi ha spiegato in un briefing che praticamente nessuna centrale termica o idroelettrica è rimasta indenne dagli attacchi russi. “La portata della distruzione è colossale. In ucraina c’è un deficit di produzione di energia. Non possiamo generare tutta l’energia che i consumatori possono utilizzare”, ha spiegato l’ad di Ukrenergo, aggiungendo che gli ucraini potrebbero dover affrontare lunghe interruzioni di corrente. Vudrytskyi ha però assicurato che l’ucraina ha riserve di carburante e che Ukrenergo sta lavorando duramente per riparare le infrastrutture danneggiate.
Zelensky: “2000 villaggi da liberare”
L’Ucraina deve ancora “liberare circa duemila città e villaggi occupati dalla Russia“. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il suo discorso davanti al Congresso dei sindaci e capi della municipalità della Francia. Lo riporta Unian. “Quando la bandiera Ucraina ritornerà faremo di tutto affinché la vita normale ritorni. Ecco perché l’Ucraina è così grata a tutti coloro che sostengono noi, la nostra difesa, le finanze e la ricostruzione. È letteralmente un aiuto salvavita”, ha aggiunto.
Kiev: “Mosca prepara nuova mobilitazione a gennaio”
La Russia si sta preparando per una “seconda ondata di mobilitazione a gennaio”. Il piano è di arruolare tra i “500.000 e i 700.000” riservisti. Lo ha scritto su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero degli Interni ucraino. Gerashchenko ha poi aggiunto che i “300.000 già arruolati” sono stati “uccisi/feriti/demoralizzati”. “I russi stanno iniziando a essere piuttosto scontenti delle autorità: non riescono a capire le perdite del loro amato esercito”, ha scritto ancora Gerashchenko
Onu: “6.595 civili morti da inizio guerra”
Secondo un recente report dell’Onu, invece, sono almeno 6.595 civili ucraini sono stati uccisi e altri 10.189 civili sono rimasti feriti dall’inizio della guerra. Lo lo ha reso noto l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Unhcr), come riporta Unian. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, la causa della maggior parte dei casi registrati di morte o ferimento di civili è stata l’uso di ordigni esplosivi con un’ampia zona di impatto: bombardamenti di artiglieria pesante e sistemi di missili a lancio multiplo, oltre agli attacchi missilistici e aerei. Tra i morti si contano 2.575 uomini, 1.767 donne, 172 ragazze e 206 ragazzi, oltre a 37 bambini e 1.838 adulti, di cui non è stato possibile stabilire il sesso. Mentre dall’inizio di novembre si sono registrate 400 vittime civili: 95 morti e 305 feriti. La maggior parte dei decessi è stata registrata nelle regioni di Donetsk e Luhansk: 3.939 persone. L’Onu ha osservato che il numero reale di vittime potrebbe essere più alto, perché le informazioni dai luoghi delle ostilità vengono ricevute con ritardo. In particolare i dati non ancora accertati riguardano Mariupol, Izyum, Lysychansk, Popasna e Severodonetsk, dove si segnalano numerose vittime tra la popolazione civile.
Camere di tortura a Kherson
Le forze russe hanno allestito una camera di tortura in un centro ricreativo nel villaggio di Strilkove, nell’Oblast’ di Kherson, ha dichiarato lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. Lo riporta il Kyiv Independent. In precedenza, il 18 novembre, Dmytro Lubinets, Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, ha dichiarato che sono stati scoperti nuovi fatti di tortura che le truppe russe avrebbero inflitto ai residenti dell’Oblast di Kherson durante l’occupazione, tra cui una camera di tortura con una cella separata in cui venivano tenuti gli adolescenti.
Le Forze armate ucraine hanno liberato la città di Kherson l’11 novembre dopo l’occupazione russa durata otto mesi.
“Blackout fino a marzo”
Molto probabilmente gli ucraini dovranno convivere con i blackout almeno fino alla fine di marzo. Lo ha detto Sergey Kovalenko, a capo di Yasno, principale fornitore di energia privato per Kiev, come riporta il Guardian. “Vorrei che tutti capissero: molto probabilmente gli ucraini vivranno con i blackout almeno fino alla fine di marzo”, ha detto Kovalenko in un post sulla sua pagina Facebook, spiegando che l’azienda sta accelerando i lavori per completare le riparazioni prima del calo drastico delle temperature. “Lo scenario di base è che se non ci sono nuovi attacchi alla rete elettrica, nelle attuali condizioni di generazione di elettricità, il deficit di potenza potrebbe essere distribuito uniformemente in tutto il paese. Ciò significa che le interruzioni saranno ovunque ma meno durature. Ci sono anche diverse previsioni sullo sviluppo di questa situazione e dipendono completamente dagli attacchi della Russia”, ha aggiunto Kovalenko.
Un morto per attacco su convoglio umanitario
A Orykhiv, nella regione di Zaporizhzhia, un proiettile russo ha colpito un punto di distribuzione di aiuti umanitari situato all’interno di una scuola. A seguito del bombardamento, una persona è morta e altre due sono rimaste ferite. Lo ha riferito Oleksandr Starukh, capo dell’amministrazione militare di Zaporizhzhia, come riporta Ukrinform.
Quattro morti nel Donetsk
Gli attacchi delle truppe russe nel Donetsk nelle ultime 24 ore hanno provocato la morte di quattro civili. Lo ha riferito il governatore della regione, Pavlo Kyrylenko, come riportano i media ucraini. Kyrylenko ha riferito che i quattro civili sono morti a Bakhmut, Heorhiivka, Kurakhove e Petrivka e che altri quattro civili sono rimasti feriti. Al momento, ha aggiunto Kyrylenko, non è possibile avere dati precisi su eventuali vittime a Mariupol e Volnovakha.
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