Il dissidente di Mosca racconta su Twitter la sua prigionia: "Io combatto per degli stivali invernali"

Con una lunga serie di Tweet il dissidente russo Alexey Navalny è tornato a parlare condividendo sul social una serie di riflessioni sulla sua prigionia. “Ultimamente ho ricevuto molte lettere sulla depressione, la tristezza e l’apatia. Dai, tirati su. Se sei vivo e vegeto e sei là fuori, stai andando bene. Finite il vostro latte alla zucca e andate a fare qualcosa per avvicinare la Russia alla libertà”, ha scritto l’oppositore del Cremlino.

“Lotto per degli stivali invernali”

Navalny ha parlato anche della difficoltà di dover affrontare l’inverno russo “senza stivali invernali”. “Sto facendo causa alla mia colonia, chiedendo che mi vengano forniti stivali invernali”, ha raccontato Navalny che ha poi spiegato cosa significa affrontare il rigido inverno russo senza: “Questo significa che o non esci a fare una passeggiata (e soffri) o esci e ti ammali (cosa che mi è già successa). Prendere il raffreddore non è niente se sei a casa con una coperta, tè e miele”, sottolinea Navalny che poi spiega: “In una cella dove l’acqua calda arriva solo in tre tazze – per colazione, pranzo e cena – ammalarsi è  però fortemente sconsigliato, anche se è solo un raffreddore. Se ti ammali, dovrai chiedere all’amministrazione cose come pillole, cure mediche, calzini di lana, ecc”.

Una riflessione che non vuole apparire una lamentela: “Non mi sto lamentando, essere in prigione ti fa precipitare alla base della piramide di Maslow”, racconta ancora, “sapete, quella dei libri di testo, dove al primo livello si vuole sopravvivere e mangiare, e ai livelli superiori si vuole andare a teatro o diventare una rockstar, o un monaco. Saluti dal fondo della piramide di Maslow, a tutti”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata