La risposta all'attacco è ritenuta legittima ma non è automatica

Si alza la tensione tra la Russia e la Nato dopo che due missili lanciati da Mosca su territorio polacco uccidendo due civili. La Nato valuterà una risposta, come previsto dall’Articolo 5 del Trattato Nordatlantico, evocato subito dopo il raid russo.

Il testo dell’Articolo 5 del Trattato

“Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale”.

La risposta armata non è automatica

“Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali“, recita ancora l’Articolo 5 del Trattato.

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