Incontro a margine del summit di Bali tra il presidente americano Biden e quello cinese Xi Jinping

No a una “nuova Guerra Fredda”. Il messaggio lanciato da Joe Biden al termine incontro bilaterale a Bali con Xi Jinping restituisce al mondo, se non un’immagine di distensione, almeno quella di un ritorno a toni più pacati nel confronto tra Usa e Cina. I leader delle due superpotenze da settimane avevano abbassato i toni, in vista del confronto in Indonesia. Nelle loro tre ore di chiacchierata, Biden e Xi hanno toccato una serie di temi che vanno dai rapporti tra Washington e Pechino, che devono essere improntati alla “competizione” e alla “responsabilità”, e alla collaborazione nelle “aree di interesse comune”, così come riferito dalla Casa Bianca e nelle parole del presidente Usa, alle questioni di Taiwan e dell’Ucraina. Sul tema della competizione, anche Xi ha usato toni concilianti. “Il mondo è abbastanza grande perché i due Paesi possano svilupparsi e prosperare insieme”, ha detto.

Su Taiwan, almeno dal punto di vista retorico, rimangono le differenze più grandi. Per Biden, la Cina deve mettere fine alle azioni “coercitive e sempre più aggressive” nei confronti dell’isola. Il presidente Usa ha chiarito che la politica americana dell’Unica Cina’ “non è cambiata” e che Washington continua ad opporsi a modifiche dello status quo nello Stretto, da “entrambe le parti”. Per smorzare i toni della polemica dopo la crisi diplomatica innescata nei mesi scorsi dalla visita della speaker della Camera Nancy Pelosi, Biden ha detto di non ritenere che vi sia un “tentativo imminente” di invasione da parte della Cina.

Per Xi, proprio la “questione di Taiwan” è la “prima ‘linea rossa’ che non deve essere oltrepassata” nella relazioni tra Stati Uniti e Cina. Non solo. “Chiunque voglia dividere Taiwan dalla Cina è contrario alla giustizia nazionale cinese e il popolo cinese non sarà mai d’accordo. Speriamo di vedere, e ci sforziamo sempre di mantenere, la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan, ma ‘l’indipendenza di Taiwan’ è incompatibile con la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan”, ha detto il presidente cinese.

E’ invece sull’Ucraina che i toni dei due leader sembrano avere trovato un punto di incontro, determinando un’autentica svolta e, innegabilmente, un successo diplomatico per Washington e una prova dell’ulteriore isolamento di Vladimir Putin. Nel loro incontro, Biden e Xi hanno concordato sul fatto che “una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta” e hanno condannato la minaccia dell’uso di armi nucleari in Ucraina da parte della Russia, secondo il resoconto della Casa Bianca. Parole confermate da parte cinese. “La Cina è molto preoccupata per l’attuale situazione in Ucraina”, ha affermato Xi, che ha detto di “sostenere e attendere con ansia la ripresa dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina” e una ripresa del dialogo tra Stati Uniti, Nato e Unione europea con la Russia.

Un approfondimento dei vari dossier è rimandato alla visita che il segretario di Stato Usa Antony Blinken farà in Cina, come annunciato al termine dell’incontro tra i due leader.

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