Ucraina, partite 12 navi di grano grazie a Onu e Turchia

Ucraina, partite 12 navi di grano grazie a Onu e Turchia
An employee of the Romanian grain handling operator Comvex walks by as cereals are loaded on a ship in the Black Sea port of Constanta, Romania, Tuesday, June 21, 2022. While Romania has vocally embraced the ambitious goal of turning into a main hub for the export of agricultural products from Ukraine, economic experts and port operators in the country warn that it was much easier objective to set than to actually achieve. (AP Photo/Vadim Ghirda)

Lo ha annunciato il ministro delle infrastrutture di Kiev, Oleksandr Kubrakov

Dodici navi per l’esportazione di grano sono partite oggi dall’Ucraina, nonostante la Russia si sia ritirata dall’accordo sul grano mediato dalla Turchia e dall’Onu.

 

Lo annuncia il ministro ucraino delle infrastrutture Oleksandr Kubrakov su Twitter. “Oggi 12 navi hanno lasciato i porti ucraini. Le delegazioni dell’Onu e della Turchia hanno messo a disposizione dieci squadre di ispezione per controllare 40 navi al fine di soddisfare l’iniziativa sul grano del Mar Nero. Il piano di ispezione è stato accettato dalla delegazione ucraina. La delegazione russa è stata informata”, ha affermato il ministro

Cremlino: “Accordo senza Russia è pericoloso”

Senza la partecipazione della Russia, un accordo per esportare grano dai porti ucraini è “difficilmente fattibile e assume un carattere diverso: molto più rischioso, pericoloso e non garantito“. Lo ha affermato Dmitry Peskov, addetto stampa del Cremlino. “Le azioni della parte ucraina hanno minato l’atmosfera di fiducia e sicurezza garantita“, ha aggiunto Peskov in merito all’accordo sul grano.

Erdogan: “Continueremo sforzi per accordo su grano”

La Turchia “continuerà i suoi sforzi” per il mantenimento dell’accordo sul grano. Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Lo riporta Anadolu. Il leader di Ankara ha messo in luce come la Turchia “mettendo 9,3 milioni di tonnellate di grano ucraino al servizio del mondo, abbiamo assicurato la relativa riduzione della crisi alimentare”.

 

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