Il politologo russo è stato sanzionato assieme ad altre 30 persone e sette entità
Il filosofo e politologo russo Aleksander Dugin, considerato molto vicino al presidente russo Vladimir Putin e padre di Darya Dugina, uccisa lo scorso agosto in un attentato a Mosca, è stato sanzionato dall’Unione Europea che lo ha inserito nel pacchetto delle nuove misure contro la Russia per la guerra in Ucraina approvato oggi dal Consiglio Ue. Dugin, come riporta la Gazzetta ufficiale Ue, è accusato, tra l’altro di aver “ideologicamente e teologicamente giustificato l’annessione della Crimea e la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, vedendola come una ‘liberazione’ dell’Ucraina dall’influenza occidentale”.
Le misure restrittive
Il Consiglio dell’Ue ha deciso oggi di imporre misure restrittive su altre 30 persone e sette entità in vista dell’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina e di altre azioni che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. La misura fa parte dell’ottavo pacchetto di sanzioni Ue appena adottato.
Complessivamente, le misure restrittive dell’Ue ora si applicano a un totale di 1236 persone e 115 entità. Le persone designate sono soggette a blocco dei beni e ai cittadini e alle imprese dell’Ue è vietato mettere a loro disposizione fondi. Le persone fisiche sono inoltre soggette a un divieto di viaggio che impedisce loro di entrare o transitare nei territori dell’Ue.
Il Consiglio, inoltre, ha deciso di ampliare i criteri di elenco su cui possono essere basate le designazioni specifiche, al fine di includere la possibilità di prendere di mira coloro che facilitano l’elusione delle sanzioni dell’Ue. Il Consiglio ritiene che l’agevolazione delle violazioni del divieto di elusione di determinate misure restrittive dell’Ue possa contribuire a destabilizzare l’Ucraina oa minarne l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza.
Chi fa parte della lista nera
Alcuni degli individui designati oggi hanno avuto un ruolo nell’organizzazione dei falsi referendum illegali tenuti in alcune parti delle regioni ucraine di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia e nella loro annessione. Altri sono rappresentanti del settore della difesa, come il maggiore azionista del produttore di armi JSC Kalashnikov Concern, Alan Lushnikov e gli ex e attuali viceministri della Difesa della Federazione Russa. Infine l’elenco include individui che fanno parte dell’ecosistema di disinformazione e manipolazione delle informazioni del Cremlino e che contribuiscono a diffondere la disinformazione sulla guerra, come i cantanti Yulia Chicherina e Nikolay Rastorguev.
Le sette entità sanzionate includono compagnie di difesa che forniscono armi o aerei da combattimento alle forze armate russe, la Commissione elettorale centrale della Federazione Russa che è responsabile dell’organizzazione di elezioni e referendum, e JSC Goznak, una joint venture di proprietà statale russa società per azioni responsabile della produzione di prodotti di sicurezza.
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