Sarebbe la prima visita da 25 anni per una presidente della Camera statunitense. L'amministrazione Biden è preoccupata della possibile ritorsione di Pechino in caso di visita. Il ministero degli esteri cinese: l'esercito non resterà fermo in caso di minacce all'integrità territoriale

È atteso già per la sera di martedì 2 agosto l’arrivo della presidente della Camera statunitense, Nancy Pelosi, a Taiwan. Lo hanno riferito, citando fonti a conoscenza della questione, la Cnn e il Wall Street Journal. La visita sarebbe la prima da 25 anni per uno speaker della Camera dei Rappresentanti nell’isola che la Cina rivendica come parte inalienabile del suo territorio, e rischia di rendere ancora più tesi i rapporti diplomatici tra Washington e Pechino. 

I rappresentanti di Taiwan che Pelosi dovrebbe incontrare sarebbero stati informati dell’imminente arrivo: le riunioni sarebbero state fissate sia per martedì che per mercoledì. Ma il governo del presidente americano Joe Biden è preoccupato della possibile ritorsione di Pechino in caso di visita, dopo che il governo cinese si è già detto pronto ad apportare contromisure non meglio specificate. Lo ha ribadito anche lunedì 1 agosto il portavoce del ministro degli esteri, Zhao Lijian: l’esercito di Pechino non resterà fermo se avvertirà una minaccia alla sovranità e all’integrità territoriale del Paese. Un messaggio analogo a quello che il leader cinese Xi Jinping aveva comunicato a Biden nella loro telefonata del 28 luglio: “Chi gioca col fuoco si brucia“, avrebbe detto Xi al suo omologo statunitense. 

La visita a Taiwan non fa parte del programma ufficiale del viaggio diplomatico di Pelosi in Asia, partito da Singapore e con tappe programmate in Malesia, Giappone e Corea del Sud. Mentre la presidente della Camera atterrava a Singapore, l’esercito cinese celebrava l’anniversario della sua fondazione anche con delle esercitazioni nelle vicinanze dell’isola. Nel 1997 l’allora speaker della Camera Newt Gingrich andò a Taiwan dopo aver accettato le condizioni imposte da Pechino, secondo cui avrebbe dovuto visitare la Cina continentale prima di recarsi a Taipei. 

Il primo ministro taiwanese Su Tseng-Chang non ha risposto quando gli è stato chiesto se l’isola si stesse preparando a una visita di Pelosi, ma ha detto: “Daremo sempre un caldo benvenuto agli importanti ospiti stranieri che visiteranno il nostro Paese. Rispettiamo i piani di tutti i visitatori”

 

 

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