Le forze di Mosca si ritirano dalla città del Donetsk. Al G20 dei ministri degli Esteri a Bali del 7-8 luglio previsto faccia del segretario di Stato Usa e il capo della diplomazia cinese
I bombardamenti russi hanno ucciso almeno otto civili nell’Ucraina orientale nelle ultime 24 ore e ne hanno feriti altri 25. La presidenza di Kiev ha accusato le forze russe di aver preso di mira città e villaggi nel sud-est del Paese. La maggior parte delle vittime civili è stata registrata nella provincia di Donetsk. La Russia ha infatti intensificato l’offensiva nell’area dopo aver preso il controllo della vicina regione di Luhansk.
Da parte loro i separatisti filo-russi hanno accusato le forze ucraine di aver ucciso quattro civili negli ultimi attacchi. Le Forze Armate ucraine hanno annunciato di aver lanciato una controffensiva in direzione di Kramatorsk, infliggendo “perdite significative” alle truppe russe. “Gli occupanti si sono ritirati”, ha detto l’esercito.
Il capo dell’amministrazione militare regionale di Luhansk, Serhiy Haidai, ha riferito che le truppe ucraine stanno bloccando l’esercito russo al confine tra la regione di Luhansk e la regione di Donetsk. Haidai ha negato che l’intera area sia finita in mano ai soldati di Mosca e ha riferito che nelle città di Lysychansk e Severodonetsk, pesantemente attaccate dalla Russia, sono rimasti oltre 20mila residenti.
La guerra in Ucraina sarà al centro della ministeriale Esteri del G20 in programma il 7 e 8 luglio a Bali, in Indonesia. Una riunione che vedrà il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, seduti nella stessa stanza per la prima volta dall’inizio del conflitto. Al momento non sembra essere in programma un bilaterale tra i due mentre è stato annunciato l’incontro, a margine della riunione, tra Blinken e l’omologo cinese Wang Yi. Secondo la stampa statunitense il presidente Joe Biden si starebbe preparando a revocare alcuni dazi imposti alle importazioni cinesi durante l’era Trump. Una mossa che arriva in un momento in cui le relazioni tra Stati Uniti e Cina, già estremamente tese, sono state aggravate dai legami amichevoli di Pechino con Mosca.
La ministeriale del G20 si prospetta difficile per gli Usa che, a differenza del G7, si troveranno ad interfacciarsi con Paesi che hanno posizioni discordanti sull’attacco della Russia all’Ucraina e sulle sanzioni da varare. La Cina e molti altri partecipanti, tra cui l’India, il Sudafrica e il Brasile, non si sono uniti alla severa condanna degli Stati Uniti e dell’Europa all’invasione della Russia. Questo rende difficile la possibilità di arrivare a un consenso unanime del G20 sugli sforzi per mitigare l’impatto alimentare ed energetico del conflitto in Ucraina.
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