La Premier finlandese Sanna Marin a Roma da Draghi, giovedì la capo del governo svedese Andersson sarà a Washington

 Finlandia e Svezia marciano veloci verso l’ingresso nella Nato. Ieri il parlamento di Helsinki ha votato con una maggioranza schiacciante a favore della richiesta di adesione. I numeri, 188 a favore e solo 8 contrari, parlano da soli e certificano un cambiamento di rotta nella politica decennale di neutralità del paese nordico. La domanda viene presentata oggi al quartiere generale dell’Alleanza a Bruxelles, assieme a quella di Bruxelles. Si apre così il processo che porterà alla ratifica della richiesta e che dovrà superare lo scoglio delle obiezioni turche. L’invito ai 30 alleati da parte del Segretario generale è quello di “restare insieme in questo momento storico”. “La Turchia è un alleato importante e ogni preoccupazione di sicurezza deve essere affrontato”, ha detto Stoltenberg dopo aver parlato con il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu. La premier finlandese, Sanna Marin, è a Roma, dove ha incontrato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e poi, nell’ambito di una colazione allargata, il segretario del Pd Enrico Letta e il leader M5S Giuseppe Conte. Sia Letta, che definisce il voto del parlamento finlandese “impressionante”, sia Conte, si sono espressi a favore dell’adesione dei due paesi. Giovedì sarà la volta della premier svedese, Magdalena Andersson, e del presidente della Finlandia, Sauli Niinistö, che si recheranno a Washington per essere ricevuti dal presidente americano Joe Biden. La Casa Bianca si è detta “molto fiduciosa” sul fatto che verrà raggiunto un “consenso” tra gli alleati. E così l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, che si dice “sicuro” sul supporto del Consiglio Atlantico. “So che la Turchia ha avanzato qualche obiezione e che la Nato sarà in grado di superarle”, ha affermato prima di entrare nel Consiglio Ue Difesa. Anche la Svezia non sembra preoccupata dalle perplessità di Ankara. “Ci aspettavamo che ci sarebbero state discussioni politiche tra i Paesi membri della Nato”, ha detto a LaPresse l’ambasciatore di Svezia a Roma, Jan Björklund. “Comunque, alla fine dei conti, sono ottimista che tutti i paesi ratificheranno” il protocollo di adesione.

 Sul fronte russo, continuano ad arrivare messaggi più morbidi rispetto alle minacce arrivate giorni fa. Il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, ha dichiarato che non “c’è molta differenza” con l’adesione di Stoccolma e Helsinki, perché sono già partner stretti della Nato: “Finlandia, Svezia e altri Paesi neutrali partecipano da molti anni alle esercitazioni militari della Nato, la Nato tiene conto del loro territorio quando pianifica verso Est”, ha detto Lavrov, che però avverte: “Vediamo come il loro territorio sarà effettivamente utilizzato dall’Alleanza e ne trarremo delle conclusioni”. Non solo: la Russia non interferisce nelle relazioni tra Turchia, Svezia e Finlandia, ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Una volta presentata la richiesta formale si apre il periodo “limbo” in cui i due paesi sono più esposti a eventuali minacce esterne. Usa e Gran Bretagna si sono già detti disponibili a garantire la loro sicurezza ma c’è un altro strumento che potrebbe essere attivato, almeno in seno all’Ue. Si tratta dell’articolo 42.7 del Trattato Ue che “dice chiaramente che se uno Stato viene attaccato sul suo territorio, se c’è un’aggressione armata contro uno Stato membro, allora questo Stato può chiedere agli altri di aiutarli e gli altri sono tenuti a farlo con tutti i mezzi”, ha spiegato Borrell nella conferenza stampa al termine del Consiglio Difesa. “Serve una richiesta di uno Stato, ma se lo chiede gli altri debbono intervenire, non possono tergiversare”, ha ribadito. L’adesione di Svezia e Finlandia, due paesi Ue, è salutata da Bruxelles come un rafforzamento della sicurezza europea ma soprattutto come una svolta nel quadro geopolitico a Est. E a dipingere il nuovo quadro è ancora il capo della diplomazia Ue: “È un nuovo importante cambiamento geopolitico. Date un’occhiata alla mappa sul Mar Baltico, ci sarà una grande differenza con la Svezia e la Finlandia come membri della Nato”.

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