Centinaia le persone che hanno manifestato a Tijuana dopo che da inizio anno sono stati assassinati cinque reporter

(LaPresse) Continuano le proteste in Messico dove da inizio anno sono stati assassinati cinque giornalisti, due dei quali uccisi in meno di dieci giorni a Tijuana. Proprio nella città al confine con gli Stati Uniti stanno andando in scena le proteste più vibranti e dove la tensione tra la stampa e il governo del presidente Lopez Obrador cresce di giorno in giorno. Nelle ultime ore sono centinaia le persone scese in strada per chiedere che venga fatta giustizia: non solo giornalisti ma anche cittadini desiderosi di mostrare la propria solidarietà. “Stiamo aspettando giustizia”, afferma una giornalista che chiede di vedere i risultati delle indagini effettuate sui casi. Jose Ibarra, direttore del periodico online “Siempre la Noticia” punta il dito contro il presidente reo di creare attorno ai giornalisti un’aria pesante e di sfiducia sostenendo che “la maggior parte sia venduta e lavori per qualche forza oscura”.

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