La macchina dei soccorsi va a rilento: alta tensione tra la popolazione

(LaPresse/Ap) I primi carichi di aiuti sono arrivati a Les Cayes, la città più colpita dal terremoto del 14 agosto scorso ad Haiti. Gli scatoloni spediti da alcune ong sono giunti all’aeroporto Antoine-Simon e vengono caricati su camion diretti nelle aree più disastrate, mentre molti cittadini aspettano con ansia oltre le recinzioni dello scalo. Due guardie avrebbero sparato colpi in aria per calmare la gente esasperata.

Tensioni tra la popolazione esasperata

Le tensioni sull’isola aumentano per via della lentezza di soccorsi e aiuti: folle arrabbiate si sono anche ammassate sugli edifici crollati della città, cercando di creare rifugi temporanei dopo che la tempesta tropicale Grace ha portato anche forti piogge e allagamenti. L’ultimo bilancio ufficiale delle vittime, comunicato dalla locale Protezione civile, parla di 2.189 morti e 12.268 feriti, ma decine di persone sono ancora disperse. Secondo le stime ufficiali, il terremoto di magnitudo 7.2 ha distrutto più di 7mila case e ne ha danneggiate più di 12mila, lasciando circa 30mila famiglie senza tetto. Anche scuole, uffici e chiese sono crollate o gravemente danneggiate.

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