Gli estremisti avanzano nel paese dopo il quasi totale ritiro di Usa e Nato: presa Zaranj

Continuano le violenze e l’avanzata dei talebani in Afghanistan. Gli estremisti islamici hanno ucciso in un agguato a Kabul il responsabile dei rapporti con i media del governo, Dawa Khan Menapal, nell’ultimo di una lunga serie di attacchi a funzionari dell’esecutivo, giornalisti, attivisti per i diritti umani. Un attentato che arriva pochi giorni dopo il tentato assassinio del ministro della Difesa e mentre i talebani avanzano in fretta sul territorio, prendono il controllo di nuove zone. Usa e Nato si apprestano a completare il ritiro delle loro forze entro la fine del mese, e gli estremisti hanno incassato una nuova vittoria, seppur soprattutto simbolica. Hanno infatti preso per la prima volta il controllo di un capoluogo provinciale, quello di Zaranj nella provincia di Nimroz.

Il governo ha affermato che scontri sono ancora in corso per il controllo delle infrastrutture chiave, ma fotografie diffuse online sembrano smentire: mostrano infatti gli estremisti all’interno dell’aeroporto locale e in altri luoghi chiave. La provincia è in gran parte desertica e scarsamente popolata, con appena 50mila abitanti a Zaranj. Nel frattempo, le forze aeree afghane e Usa hanno bombardato postazioni talebane nell’Helmand, mentre gli insorti hanno chiuso un importante valico con il Pakistan. A Lashkar Gah, dove i talebani controllano nove distretti su dieci, raid aerei di Kabul e Usa hanno colpito in città e sono state dispiegate squadre speciali. Migliaia di abitanti sono sfollati, altrettanti sono intrappolati nelle case dall’infuriare degli scontri. Più della metà dei 421 distretti del Paese è ormai caduto nelle mani degli insorti, in parte in zone remote, in parte in luoghi importanti per la presenza di valichi con Iran, Tagikistan e Pakistan.

Nel frattempo, il portavoce Zabihullah Mujahid ha rivendicato l’uccisione a colpi d’arma da fuoco del responsabile delle relazioni con i media nazionali ed esteri, ex vice portavoce del presidente Ashraf Ghani. L’attacco è avvenuto nel corso delle preghiere del venerdì, secondo il ministero dell’Interno. I talebani hanno parlato di un’uccisione da parte dei mujaheddin (combattenti della ‘guerra santa’), per punirlo per “le sue azioni”. Giorni fa avevano tentato di assassinare in un’esplosione il vice ministro della Difesa facente, funzione Bismillah Khan Mohammadi, in un quartiere di Kabul con pesanti misure di sicurezza. Il ministro ne è uscito illeso, ma altre otto persone sono morte, così come quattro estremisti nello scontro a fuoco successivo. I talebani avevano descritto l’attacco come una vendetta per i combattenti uccisi dall’offensiva del governo nelle province rurali.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata