Abu Mazen: "Biden fermi Israele". Netanyahu: "Non lasceremo scappare i leader di Hamas"

Quinto giorno di conflitto in Medio Oriente con Israele che prosegue i raid contro Hamas a Gaza mentre dalla Striscia continuano a piovere razzi sullo stato ebraico. Smentita, dopo un annuncio dell’Idf, l’operazione di terra da parte del’esercito. 119 i palestinesi morti negli attacchi. 8 le vittime israeliane. Violenza anche in Cisgiordania con 10 morti palestinesi negli scontri con le forze di sicurezza di Tel Aviv. Il premier Nethanyau spiega: “L’operazione su Gaza continua”. Intanto al confine con il Libano l’esercito con la Stella di Davide ha sparato colpi d’avvertimento verso dimostranti che tentavano di oltrepassare la frontiera. Appelli a uno stop al conflitto da vari leader internazionali tra cui, il presidente francese Emmanuel Macron, che ha avuto un colloquio telefonico con Nethanyau .

 

Abu Mazen: “Biden fermi Israele prima che che la situazione sia fuori controllo”

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) condanna le “uccisioni brutali e programmate” dei palestinesi durante l’escalation di violenza nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e Gerusalemme. La presidenza palestinese ha dichiarato che Abbas considera il governo israeliano pienamente responsabile dell’escalation di venerdì, che si è propagata di in Cisgiordania occupata dove almeno 10 palestinesi sono stati uccisi in scontri con le forze israeliane. L’ufficio di Abbas afferma di aver invitato l’amministrazione Biden a intervenire immediatamente e rapidamente prima che la situazione vada “fuori controllo”. Il presidente palestinese ha anche invitato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite e altre parti ad “assumersi le proprie responsabilità per fermare questi attacchi, al fine di preservare la sicurezza e la pace in conformità con le disposizioni del diritto internazionale”.

Netanyahu: “Non è finita, non lasceremo scappare i leader di Hamas”

“Avevo detto che avremmo colpito Hamas e altri gruppo terroristici con colpi significativi e lo stiamo facendo”, “i leader di Hamas pensavano che potevano scapparci ma non possono scappare, possiamo raggiungerli ovunque” e “non è ancora finita, faremo di tutto per ripristinare la sicurezza nelle nostre città e per i nostri cittadini”. Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un videomessaggio di cui riferisce il Times of Israel.

Cisgiordania, 10 morti negli scontri tra palestinesi e forze israeliane

Almeno 10 palestinesi sono stati uccisi negli scontri con le forze di sicurezza israeliane in diverse parti della Cisgiordania, secondo quanto riferisce l’Anp, come riporta Bbc News. Nell’insediamento ebraico di Ofra un uomo ha tentato di accoltellare un soldato israeliano ed è stato ucciso

Erdogan a Putin: “Israele ha bisogno di una lezione dalla comunità internazionale”

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha detto durante un colloquio telefonico con il suo omologo russo, Vladimir Putin, che la comunità internazionale dovrebbe “dare a Israele una lezione forte e che abbia un effetto deterrente” contro la sua condotta nei confronti dei palestinesi. Lo riporta la direzione delle comunicazioni presidenziali turche, che ha riferito della telefonata tra i due leader sulla tensione crescente a Gerusalemme. Dalla dichiarazione è inoltre emerso che Erdogan abbia chiesto a Putin di prendere in considerazione la proposta di una forza di protezione internazionale a difesa dei palestinesi.

Appelli alla calma caduti nel vuoto

La comunità internazionale continua a lanciare appelli alla de-escalation, sinora caduti nel vuoto. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sentito il premier israeliano Benjamin Netanyahu, riconoscendo “il diritto legittimo di Israele di difendersi, proteggendo i civili”, ma “incoraggiando a ripristinare la calma”. Successivamente ha detto che da Israele “non c’è stata una reazione eccessiva”. Appello alla calma dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha condannato il “lancio indiscriminato di razzi” verso Israele, ma ha chiesto a quest’ultimo di “esercitare moderazione”. Mentre Emmanuel Macron, parlando con il presidente palestinese Mahmoud Abbas, ha chiesto di “usare tutta la sua influenza per ripristinare la calma al più presto”. Il segretario generale delle Nazioni unite ha chiesto una sospensione immediata dei combattimenti tra la Striscia di Gaza e Israele. Il conflitto potrebbe “scatenare un’incontenibile crisi umanitaria e di sicurezza e promuovere ulteriormente l’estremismo”, non solo nel territorio palestinese e in Israele, ma anche altrove nella regione. Un portavoce Onu, Stephane Dujarric, ha detto che Guterres sta esortando le parti a consentire agli sforzi di mediazione di intensificarsi e porre fine ai combattimenti più rapidamente. Le Nazioni unite sono “attivamente coinvolte” in questi sforzi di mediazione, ha dichiarato il portavoce. Guterres ha anche ribadito il suo impegno a sostenere palestinesi e israeliani nella risoluzione del conflitto, anche attraverso il cosiddetto Quartetto dei mediatori del Medioriente, le Nazioni unite, gli Stati Uniti, l’Unione europea e la Russia.

Il bilancio delle vittime continua drammaticamente ad aggravarsi: secondo il ministero della Salute di Gaza, i morti palestinesi sono 103, di cui 27 minori, 530 i feriti. Il gruppo Jihad islamico ha confermato la morte di sette suoi militanti, Hamas di 13 fra cui un alto comandante. Sette gli israeliani uccisi, fra cui un soldato e due bambini, decine i feriti. In un raid su un villaggio nel nord di Gaza, a Sheikh Zayed, è stata uccisa un’intera famiglia, compresi quattro bambini e la madre incinta.

Continua il lancio di razzi di Hamas

Intanto, Hamas continua i lanci di razzi contro lo Stato ebraico, dopo che vari alti comandanti del gruppo palestinese sono stati uccisi dai raid aerei israeliani. Alcuni razzi hanno raggiunto l’area di Tel Aviv, e sono state sparate raffiche anche di 100 proiettili alla volta. Il sistema antimissile Iron Dome ha intercettato il 90% degli oltre 1.200 razzi sparati, ha detto Netanyahu, aggiungendo: “Ci vorrà altro tempo”, ha detto, “ma con grande fermezza raggiungeremo l’obiettivo: riportare la pace nello Stato d’Israele”. Hamas ha anche annunciato di aver utilizzato i nuovi Ayyash 250, capaci di percorrere 250 km, dicendo quindi di poter colpire “ovunque” in Israele. E ha rivendicato di aver lanciato un razzo verso l’aeroporto Ramon di Eilat, a 180 km di distanza, secondo Israele caduto in campo aperto. Le sirene d’allarme hanno pure più volte risuonato nelle comunità israeliane attorno alla Striscia di Gaza anche per i droni esplosivi lanciati dall’enclave, abbattuti dalle Idf. Un portavoce dell’ala armata di Hamas, le Brigate Izz al-Din al-Qassam, ha affermato che, se Israele continuerà a superare “le linee rosse”, i lanci dalla Striscia aumenteranno.

Israele mercoledì aveva riferito che il Gabinetto di sicurezza aveva approvato l’ampliamento dell’offensiva, che secondo l’esercito aveva già colpito 600 obiettivi. Tra questi, vari palazzi a Gaza City, dove le Idf hanno detto si trovassero sedi di Hamas e della sua intelligence militare. L’esercito di Tel Aviv ha confermato poi il richiamo di 7mila riservisti, dopo i 5mila di cui aveva dato notizia nei giorni scorsi. E rinforzi sono stati inviati vicino al ‘confine’ dell’enclave.

Nelle città violenze tra arabi ed ebrei

In parallelo, sono proseguite le violenze nelle città israeliane tra arabi ed ebrei, scene che non si vedevano da due decenni. Netanyahu ha avvertito di essere pronto a usare “il pugno di ferro, se necessario”, per placare la violenza. Oltre 80 gli arrestati solo nella notte fra mercoledì e giovedì, quando folle opposte si sono scontrate anche a Lod, nonostante il coprifuoco notturno. E a Bat Yam un gruppo di nazionalisti ebrei ha assalito un automobilista, tirandolo a forza fuori dall’auto e picchiandolo finché è rimasto inerte. Negozi devastati e auto incendiate, accoltellamenti e spari sono stati registrati in varie città, anche a Gerusalemme e in Cisgiordania, ai cui abitanti Hamas ha fatto appello perché partecipino “combattendo il nemico in ogni campo”.

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