Floyd morì lo scorso 25 maggio dopo essere stato immobilizzato dall'agente Chauvin, che ha premuto il ginocchio sul suo collo per 8 minuti e 46 secondi mentre l'uomo gridava di non riuscire a respirare

Negli Stati Uniti è arrivato il momento della resa dei conti per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd, morto lo scorso 25 maggio dopo essere stato immobilizzato dall’agente Derek Chauvin che ha premuto il ginocchio sul suo collo per 8 minuti e 46 secondi, mentre l’uomo gridava di non riuscire a respirare.

Il processo a Chauvin entra nel vivo oggi e verrà seguito in diretta in Usa e nel resto del mondo. Il giudice della contea di Hennepin, Peter Cahill, ha infatti consentito che il dibattito venga trasmetto in live streaming – un evento raro per lo Stato del Minnesota che di solito non consente l’ingresso delle telecamere in tribunale. Ma quello a carico di Cahuvin, accusato di omicidio e omicidio colposo, non è un processo come gli altri.

L’uccisione di Floyd, filmata da un video che ha fatto il giro del mondo, ha scatenato un’ondata di proteste da una parte all’altra del Paese, e oltreoceano, che si sono protratte per mesi, guidate dal movimento Black Lives Matter. Migliaia di manifestanti per giorni sono scesi nelle piazze delle principali città denunciando il razzismo sistemico nel Paese. Ora quelle stesse persone si aspettano giustizia, la stessa che più volte, nel corso della storia statunitense, è stata negata ad afroamericani uccisi o picchiati brutalmente in operazioni di polizia. Il caso più noto è quello del pestaggio del tassista Rodney King avvenuto nel 1991. L’assoluzione degli agenti coinvolti scatenò un’ondata di proteste a Los Angeles e altrove. Per il timore di nuovi disordini, il tribunale della contea è stato circondato da filo spinato e barriere di cemento. Il processo contro Chauvin partirà con le dichiarazioni di apertura e dovrebbe durare circa quattro settimane. Gli altri agenti presenti e coinvolti nell’operazione di polizia verranno processati separatamente.

A causa della pandemia sono stati fortemente ridotti i posti a sedere pubblici, per questo il giudice ha permesso il live streaming delle sedute. Cahill è un magistrato rispettato e ha la reputazione di funzionario onesto, ha recentemente ripristinato l’accusa di omicidio di terzo grado contro Chauvin e ha negato le richieste della difesa di ritardare e di spostare il processo fuori dalla contea di Hennepin dopo che la città di Minneapolis ha raggiunto un accordo di 27 milioni di dollari di risarcimento con la famiglia di Floyd. L’accusa è guidata dal procuratore generale Keith Ellison. Mentre la difesa dall’avvocato, Eric Nelson, che è tra i numerosi legali del Minnesota che spesso rappresentano gli agenti. Nei giorni scorsi è stata selezionata la giuria di 12 residenti della contea di Hennepin, i cui nomi resteranno riservati fino a nuovo ordine del tribunale e i cui volti non verranno inquadrati dalle telecamere.

George Floyd, afroamericano di 46 anni, è morto il 25 maggio 2020 dopo essere stato immobilizzato dagli agenti di Minneapolis, chiamati da un dipendente di un negozio di alimentari che denunciò l’uomo per aver pagato con una banconota da 20 dollari contraffatta. Il giorno seguente è stato pubblicato il video girato da persone presenti sulla scena che mostrava Floyd mentre più volte diceva ‘I can’t breathe’, non riesco a respirare. Chauvin e altri tre ufficiali, Thomas Lane, J. Kueng e Tou Thao, sono stati licenziati e sono iniziate le manifestazioni. Il governatore Tim Walz pochi giorni dopo ha schierato la Guardia Nazionale del Minnesota per frenare le proteste. Il 29 maggio Chauvin è stato arrestato e accusato di omicidio di terzo grado e omicidio colposo. Pochi giorni dopo l’autopsia effettuata sul cadavere di Floyd ha confermato che il cuore dell’uomo si è fermato mentre il ginocchio di Chauvin gli comprimeva il collo. Il 4 giugno si sono tenuti i funerali a Minneapolis e il giorno successivo la città ha vietato agli agenti di usare la presa al collo, la stessa usata da Chauvin. Manifestazioni si sono poi tenute per mesi nelle principali città e la denuncia per la morte di Floyd si è aggiunta a quella dell’uccisione o del ferimento di altri afroamericani tra cui Breonna Taylor, Jacob Balke, Daniel Prude

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