Durissima repressione delle forze di sicurezza nella giornata delle forze armate. Ue: "Giornata di disonore"

È di almeno cento persone uccise il bilancio della repressione delle proteste anti-golpe di oggi in Birmania. Lo riferisce il sito di informazione Myanmar Now. Si tratta del bilancio giornaliero più alto mai registrato dal colpo di Stato militare dello scorso 1° febbraio, che cade nella giornata delle forze armate . Finora la giornata con più morti, 74, era il 14 marzo. Al calare della sera è di 89 morti in oltre 24 città invece il bilancio diffuso da un ricercatore indipendente a Yangon, che effettua un conteggio delle vittime della repressione delle proteste in tempo reale che in genere coincide con i conteggi poi diffusi a fine giornata dall’Associazione di assistenza per i prigionieri politici, che documenta morti e arresti e viene considerata la fonte più autorevole.

L’Ue condanna la sanguinosa repressione delle proteste in Birmania. “Questa 76esima Giornata delle forze armate della Birmania resterà scolpita come giornata di terrore e disonore”, afferma la delegazione dell’Unione europea in Birmania su Twitter. “L’uccisione di civili disarmati, compresi bambini, sono atti indifendibili”, aggiunge.

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