Migliaia di persone, in diverse città della Russia, hanno risposto all’appello dell’oppositore Alexei Navalny, organizzando manifestazioni di protesta contro il suo arresto: circa in 2.000 sono scesi in piazza nella capitale dell’estremo oriente Vladivostok, 500 nella città siberiana di Irkutsk, 300 a Chita, sempre in Siberia, dove una piccola protesta ha avuto luogo anche a Yakutsk, nonostante le temperature di meno 50 gradi.
Il governo aveva annunciato il pugno di ferro per contrastare le mobilitazioni e infatti per tutta la mattina è stato crescendo di arresti da parte delle forze dell’ordine: al momento sarebbero, secondo la ong Ovd-Info, almeno 1.614 le persone arrestate. Tra loro anche Lyubov Sobol, alleata e collaboratrice del leader dell’opposizione russo, il blogger Ilya Varlamov e la moglie di Navalny Yulia Navalnaya, che ha fatto sapere sui social media di essere stata fermata dalla polizia durante le proteste con cui i manifestanti chiedono la scarcerazione di Navalny. La donna ha pubblicato su Instagram una fotografia che la ritrae in un’auto delle forze dell’ordine.
Le agenzie Ria e Tass hanno invece dato notizie di circa 40 poliziotti feriti. La radio Ekho Moskvy ha parlato anche di quattro giornalisti feriti a Mosca.

