Michael S. Regan è il nuovo capo dell'Agenzia per la protezione ambientale
Il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato altri due nomi per la sua futura squadra di governo. Ha scelto Michael S. Regan come nuovo capo dell’Agenzia per la protezione ambientale (Epa) e la deputata Deb Haaland come segretaria agli Interni. Il primo, già incaricato di temi ambientali in North Carolina ed elogiato dal mondo ambientalista, sarà nel ‘climate team’ che dovrà segnare la discontinuità con l’amministrazione Trump. Una squadra, ha detto Biden, che sin dal primo giorno affronterà “la innegabile, in accelerazione e pericolosa realtà del cambiamento climatico”. Regan è afroamericano, Haaland è nativa americana (e se confermata sarebbe la prima persona nativa alla guida del potente dipartimento), caratteristiche che contribuiscono alla promessa del democratico di creare un Gabinetto che rifletta la diversità tipica della società statunitense. Biden li presenterà, insieme ad altri nominati, domani (sabato).
Intanto, alla Casa Bianca, il vice presidente Mike Pence è stato al centro della scena: è stato vaccinato contro il Covid-19, così come la moglie Karen e il Surgeon general Jerome Adams, in diretta televisiva. La velocità con cui il vaccino contro il Covid-19 è stato sviluppato è “un miracolo della medicina”, “il popolo americano può essere fiducioso: abbiamo uno e forse entro poche ore due” vaccini sicuri, ha commentato Pence. Il presidente Donald Trump, che a ottobre si è ammalato di Covid-19, non ha ancora dichiarato se intenda essere immunizzato, mentre la leader della maggioranza democratica alla Camera Nancy Pelosi e quello repubblicano del Senato Mitch McConnell hanno informato che lo saranno nei prossimi giorni.
Anche gli altri componenti del Governo dovranno essere vaccinati, e il medico del Campidoglio ha chiesto ai 535 membri del Congresso di prendere appuntamento per ricevere il farmaco. Notizie che arrivano mentre le autorità sanitarie tentano di convincere gli statunitensi scettici a farsi vaccinare, per consentire al Paese di tornare quanto prima alla normalità pre-pandemia.
Trump, frattanto, resta in silenzio sul nuovo ‘caso Russia’: tutte le dita sono puntate contro Mosca come fonte del massiccio attacco hacker alle agenzie governative degli Usa. L’assenza di accuse da parte del magnate alla Russia fa pensare all’improbabilità di una veloce risposta e lascia pensare che eventuali reazioni (che siano sanzioni, incriminazioni o azioni informatiche) saranno lasciate in mano al futuro inquilino della Casa Bianca. I funzionari statunitensi hanno dichiarato di essere venuti a conoscenza di recente delle pesanti violazioni di varie agenzie governative, in cui agenti d’intelligence stranieri si sono aggirati senza essere notati per almeno nove mesi.
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