Una ventina gli attentati evitati dall'attività dell'intelligence
La neutralizzazione della cellula terroristica legata Daesh (acronimo arabo per Isis), il 10 settembre scorso, tra le città di Temara, Skhirat, Tiflet e Tanger, con l'arresto di 5 persone, tra cui il capo Abderrazaq Abidoullah, ha permesso di evitare al Marocco una vera strage. I servizi segreti hanno infatti sventato l'organizzazione di una ventina di attacchi pianificati dal terrorista e dai suoi militanti jihadisti contro numerosi siti nevralgici del Regno e sedi diplomatiche estere.
Di fatto, le perquisizioni conseguenti agli arresti hanno potuto dimostrare la pericolosità di questa cellula con il ritrovamento di sostanze chimiche, ordigni di tipo tatp, e nitrato di urea, usato nei giubbotti esplosivi. Gli sforzi delle forze di sicurezza marocchine vengono però sminuiti da parte di un gruppo guidato da Mohamed Hajib (ex volontario della Jihad nella zona afghano-pakistana, volato in Germania e oggetto di un mandato d'arresto internazionale per incitamento al terrorismo): l'uomo avrebbe più volte accusato i servizi di aver solo 'inscenato' queste maxi operazioni contro il terrorismo.
Secondo quanto riferito da fonti giudiziarie, Hajib avrebbe inoltre diffuso comunicati in cui veniva messa in dubbio la veridicità dell'omicidio dell'insegnante francese Samuel Paty, avvenuto la scorsa settimana a Conflans-Sainte-Honorine, alle porte di Parigi. Nel testo si accusavano pure i servizi di intelligence francesi di essere dietro l'attacco. A dare manforte ad Hajib ci sarebbe anche l'attuale legale del terrorista Abidoullah, l'avvocato Mohamed Ziane, che tramite il sito Al Hayat Al Yaoumia avrebbe seminato il dubbi e il discredito sull'efficacia dei servizi di sicurezza marocchini.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata