Dopo incendi nelle abitazioni di due governatori e nella casa di sua sorella il capo dello Stato accetta la richiesta delle opposizioni e dell'Organizzazione degli Stati americani . Polizia ammutinata in tre città
Il presidente boliviano Evo Morales ha annunciato che saranno convocate nuove elezioni presidenziali, a seguito delle contestazioni im merito aquelle svoltesi il 20 ottobre. Tre persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite nelle violente proteste seguite alla dichiarazione di vittoria di Morales dopo il primo turno di voto, che avrebbe aperto al suo quarto mandato. L'opposizione aveva denunciato frodi. Morales, parlando in diretta tv, ha detto che "convocherà nuove elezioni nazionali che, con il voto, permetteranno al popolo boliviano di eleggere democraticamente nuove autorità". Pochi minuti prima l'Organizzazione degli Stati americani (Oas) aveva chiesto "l'annullamento" del voto del 20 ottobre e nuove elezioni, da tenersi non appena fosse in carica una nuova commissione elettorale. L'annuncio di Morales arriva il giorno dopo che la polizia di tre città si è schierata con i dimostranti antigovernativi e dopo che la sua proposta di dialogo è stata respinta dall'opposizione
Il capo dello stato aveva denunciato l'incendio doloso della casa di sua sorella a Oruro (nel sud del Paese) da parte di un "gruppo irregolare" di manifestanti che cercano di rovesciarlo. "Denunciamo e condanniamo dinanzi alla comunità internazionale il fatto che il piano di un putsch fascista compia azioni violente con gruppi irregolari che hanno dato fuoco alla casa dei governatori di Chuquisaca e Oruro, nonché di mia sorella in questa città", ha scritto su Twitter Evo Morales. In precedenza, la televisione di Stato ha riferito che la casa del governatore nel dipartimento di Oruro, la cui capitale è Oruro, era stata incendiata.
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