Ma il sottosegretario Chris Heaton-Harris lascia il governo all'indomani dell'annuncio della premier di voler posticipare ulteriormente il divorzio dall'Ue
I colloqui sulla Brexit con Theresa May sono andati "molto bene". È quanto ha detto il leader Labour, Jeremy Corbyn, parlando con il Daily Mirror al termine dell'incontro con la premier britannica, durato oltre due ore e avvenuto nell'ufficio della prima ministra alla Camera dei Comuni. Corbyn ha aggiunto che i due si incontreranno presto di nuovo. Ai colloqui hanno partecipato anche: dalla parte del governo il ministro per la Brexit Steve Barclay, il capogruppo dei conservatori Julian Smith e alti collaboratori di Downing Street; e dalla parte di Corbyn, il ministro ombra per la Brexit Keir Starmer, quella per gli Affari Rebecca Long Bailey e il capogruppo Labour Nick Brown.
L'opinione del leader Labour è condivisa anche dalla premier. Un portavoce di Downing Street ha dichiarato che i colloqui sono stati "costruttivi" ed "entrambe le parti hanno mostrato flessibilità e un impegno a porre fine all'attuale incertezza della Brexit", aggiungendo che è stato "concordato un programma di lavoro" che protegga posti di lavoro e sicurezza.
May ha annunciato che intende chiedere un nuovo rinvio della Brexit all'Ue e che vuole trovare un compromesso con Corbyn in modo da evitare un'uscita in scenario di no deal il 12 aprile. Finora May e Corbyn hanno manifestato posizioni diametralmente opposte. May difende un'uscita dal mercato unico, per porre fine alla libertà di circolazione delle persone, e vuole un'uscita dall'unione doganale, affinché il Regno Unito abbia la propria politica commerciale. Corbyn invece, dal canto suo, vuole un'unione doganale e ha votato lunedì per la permanenza nel mercato unico.
Nel frattempo però il sottosegretario britannico per la Brexit, Chris Heaton-Harris, si è dimesso dal governo di Theresa May, dopo che la premier ha annunciato che chiederà un nuovo rinvio del divorzio dall'Ue e che intende trovare un compromesso con il Partito laburista. In una lettera inviata a May, Heaton-Harris scrive che avrebbe voluto che il Regno Unito lasciasse l'Ue nella data di divorzio prevista inizialmente, cioè il 29 marzo, e aggiunge: "Semplicemente non posso sostenere nessuna ulteriore estensione" dell'articolo 50. Chris Heaton-Harris è il secondo membro del governo a dimettersi a seguito dell'annuncio di May, dopo il sottosegretario per il Galles Nigel Adams. Quest'ultimo aveva spiegato di essere contrario all'apertura di May al Labour di Jeremy Corbyn.
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