Numeri destinati ad aumentare: continuano i soccorsi sull'isola di Sulawesi ma sono resi difficili dalla mancanza di attrezzature e dalla difficoltà di comunicazione

Due nuovi terremoti hanno colpito, in rapida successione, al largo della costa meridionale dell'isola indonesiana di Sumba. Un sisma superficiale e moderatamente forte di magnitudo 5.9 ha colpito nella notte, a circa 40 chilometri da Sumba, un'isola di 75mila abitanti. Quindici minuti più tardi, un'altra scossa di magnitudo 6, nella stessa zona, ad una profondità di 30 chilometri. Non ci sono segnalazioni di danni gravi. 

Intanto sale a 1.234 il bilancio delle vittime del sisma e dello tsunami che hanno colpito l'isola di Sulawesi venerdì scorso, come ha riferito Sutopo Purwo Nugroho, portavoce dell'agenzia nazionale per le calamità. I soccorsi sono resi difficili dalla mancanza di attrezzature e dalle difficoltà di comunicazione sull'isola: le frane hanno tagliato i principali collegamenti stradali e l'aereoporto di Palu è rimasto danneggiato. Palu e Dongala sono i centri più colpiti. Mentre si cercano ancora sopravvissuti, i volontari hanno cominciato a seppellire i corpi già estratti in grandi fosse comuni.

La scossa iniziale di magnitudo 7.7 si è verificata venerdì quando stavano per iniziare le preghiere della sera, nel più grande Paese a maggioranza musulmana del mondo, nel giorno della settimana in cui le moschee sono solitamente più piene. Al terremoto è poi seguito uno tsunami.

L'evento sismico è l'ultimo di una lunga serie che ha colpito il Paese questa estate. La scossa di magnitudo 6.4 del 29 luglio, che ha colpito in particolare l'isola di Lombok e ha causato 342 morti, è stata seguita da un'altra di magnitudo 5.9 il 9 agosto, una di 6.3 il 19 e una di 6.2 il 28. L'Indonesia si trova sulla zona dove terremoti ed eruzioni vulcaniche sono particolarmente frequenti. Nel dicembre del 2004 un devastante terremoto e maremoto colpirono la costa di Sumatra, e lo tsunami uccise 220mila persone di cui 168mila in Indonesia.

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