L'attivista Piotr Verzilov è ricoverato "in gravi condizioni" nel reparto tossicologia dell'ospedale di Mosca
Piotr Verzilov, uno degli attivisti del gruppo Pussy Riot che invasero il campo di calcio alla finale dei Mondiali 2018 a Mosca, è stato ricoverato in gravi condizioni in un ospedale della capitale russa. Secondo la compagna Veronika Nikoulchina, anche lei componente del collettivo femminista anti-Putin, l'uomo potrebbe essere stato avvelenato.
"In serata, ha cominciato a sentirsi male. Ha perso la vista, che si è oscurata. Abbiamo pensato fosse a causa della stanchezza, ma è peggiorato: non poteva più parlare, non mi riconosceva, non reagiva alle domande", ha dichiarato Nikoulchina alla radio Echo Moskvy. È successo poche ore dopo un'udienza in tribunale, in un processo dove lei e un altro membro del gruppo Pussy Riot sono comparsi per l'accusa di non aver obbedito a un poliziotto e dove lui era presente per sostenere la compagna. I due imputati sono entrambi stati condannati, lei a due giorni di carcere, rilasciata però per averli già scontati. "Non escludo la possibilità che ci sia stato un intervento esterno", ha detto l'attivista, sottolineando che sarà necessario attendere l'esito dei test medici e che Verzilov non aveva mai avuto episodi medici di questo tipo.
L'uomo è ricoverato nel reparto di rianimazione tossicologica dell'ospedale Sklifosovsky a nordest di Mosca e secondo la compagna "i medici dicono che il suo stato è grave, ma non danno per ora alcuna informazione". Pochi giorni fa anche lui è comparso in tribunale per la stessa accusa di disobbedienza a un poliziotto. "Il nostro amico, fratello, compagno Petr Verzilov è in rianimazione. La sua vita è in pericolo. Pensiamo sia stato avvelenato", si legge sull'account ufficiale del gruppo di attiviste e attivisti, assieme al link di un articolo sui fatti.
La coppia era tra i quattro membri del gruppo Pussy Riot che si erano introdotti sul campo da gioco durante la finale di Coppa del mondo, vestiti in uniforme della polizia per protestare contro gli abusi commessi delle forze dell'ordine del loro Paese. Avevano scontato 15 giorni di carcere per questo gesto. Verzilov è anche il fondatore del sito MediaZona, che informa sui processi nei confronti di difensori dei diritti umani e si occupa del sistema carcerario russo. Di recente, lavorava anche a un film con Alexandre Rastorgouïev, ucciso ad agosto con altri due giornalisti in Repubblica Centrafricana, mentre indagavano sulla presenza nel Paese di mercenari russi.
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