Nello stesso discorso delle minacce agli Usa, Kim parla positivamente dei Giochi invernali e lancia la possibilità di una presenza

Si diradano le nubi che da mesi avvolgono gli imminenti Giochi olimpici invernali di Pyeongchang 2018, legati alla crisi nei rapporti diplomatici fra la Corea del Sud e la vicina Corea del Nord. Nel tradizionale discorso di inizio anno, infatti, il leader nordcoreano Kim Jong-Un (dopo aver minacciato gli Stati Uniti ricordando di avere sulla scrivania il pulsante per lanciare missili nucleari contro gli Usa) ha annunciato che la Corea del Nord potrebbe inviare una delegazione alle Olimpiadi in programma il mese prossimo, nonostante le tensioni.

"Siamo disposti a prendere le misure necessarie anche per inviare la nostra delegazione" ai giochi di Pyeongchang che Seul e gli organizzatori hanno indicato come "Olimpiadi della pace". Queste le parole di Kim. Le Olimpiadi invernali si svolgeranno dal 9 al 25 febbraio, con le Paraolimpiadi previste dal 9 marzo. "Spero sinceramente che le Olimpiadi invernali saranno organizzate con successo", ha detto ancora Kim. "Le autorità del Nord e del Sud si incontreranno a breve", ha proseguito a proposito delle trattative in corso per la partecipazione degli atleti nordcoreani ai Giochi.

Immediata è arrivata la presa di posizione positiva da parte di Seul. "Diamo loro il benvenuto", si legge in una dichiarazione. "Se le Olimpiadi saranno organizzate con successo contribuiranno alla pace non solo nella penisola coreana ma nell'intera regione e nel Mondo", hanno dichiarato ancora le autorità sudcoreane.

Lee Hee-Beom, presidente del Comitato Organizzatore di Pyeongchang 2018 ha detto all'agenzia AFP: "Accogliamo con favore la disponibilità del Nord a impegnarsi per una serie di colloqui per la partecipazione alle Olimpiadi. Ci stiamo preparando per le Olimpiadi partendo dal presupposto che il Nord alla fine vi prenderà parte". I

l comitato POCOG si è inoltre già attivato per l'alloggio e il trasporto degli atleti della Corea del Nord. Al momento due atleti nordcoreani, la coppia di pattinatori di figura Ryom Tae-Ok e Kim Ju-Sik, si sono qualificati per i Giochi ma il Comitato Olimpico nordcoreano non ha dato l'autorizzazione alla partecipazione entro la scadenza del 30 ottobre prevista dalla Federazione internazionale. La coppia potrebbe essere però ancora invitata a gareggiare dal Comitato olimpico internazionale. "Il Cio ha detto che la Corea del Nord potrà partecipare a tutti gli eventi, ma è probabile che possa inviare atleti di pattinaggio di figura, short track, sci nordico e hockey su ghiaccio femminile", ha detto ancora Lee.

I principali siti olimpici sono solo a 80 km dal confine pesantemente fortificato con il Nord e l'avvicinamento all'evento è stato offuscato dalle tensioni per l'intensificarsi dei test sui missili nucleari da parte di Pyongyang. Kim ha detto però che le Olimpiadi "saranno una buona occasione per dimostrare la grazia del nostro popolo verso il Mondo". "Il 2018 è un anno significativo sia per il Nord che per il Sud, con il Nord che celebra il 70° anniversario della sua nascita e il Sud che ospita le Olimpiadi invernali", ha aggiunto. "La forte tensione militare si deve attenuare e dovrebbe esserci un'atmosfera pacifica", ha dichiarato ancora Kim. Anche in passato la partecipazione della Corea del Nord a eventi sportivi nel Sud è sempre stata legata alla situazione politica e militare, nel 1988 Pyongyang aveva boicottato i Giochi estivi di Seul mentre nel 2014 il presidente Kim ha inviato una squadra al completo per i Giochi asiatici 2014 a Incheon, sempre vicino alla capitale sudcoreana.

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