Da un giorno non si hanno più notizie di Walter William Rosario, cattolico bengalese
C'è una spina nel fianco del delicatissimo viaggio di Papa Francesco in Myanmar e Bangladesh: Walter William Rosario, sacerdote cattolico bengalese, è scomparso da martedì e si sospetta sia stato rapito. Una notizia ancora "da verificare", fa sapere la Santa Sede, ma che certo scuoterebbe non poco la visita del Pontefice in Myanmar e Bangladesh.
Il sacerdote era atteso ieri nella chiesa cattolica Jonail, intorno alle 17 dopo aver lasciato la sua residenza a Bonpara Christian Palli, ma non è mai arrivato. A sporgere denuncia alla polizia di Boraigram, è stato padre Subroto Purification, capo sacerdote della chiesa. Uno dei nodi più stretti nei due Paesi è la questione dei Rohingya, minoranza musulmana della regione birmana del Rakhine, non riconosciuti nel Paese e considerati benagalesi irregolari.
In Myanmar – all'89% buddista Theravada – vengono perseguitati e neanche in Bangladesh – al 90% islamico -, dove chi riesce si rifugia, non sono del tutto graditi. Il governo di Dacca progetta di trasferire oltre 100mila rifugiati su un'isola che Amnesty International definisce come "inabitabile". Il 28 novembre il Bangladesh ha approvato uno stanziamento da 280 milioni di dollari per trasferire provvisoriamente, in attesa del rimpatrio in Myanmar, i Rohingya sull'isola di Thenger Char: "isolata – denuncia l'organizzazione – inabitabile e soggetta a inondazioni".
La visita di Papa Francesco, che mercoledi dal Myanmar si sposterà in Bangladesh fino al 2 dicembre, ha certamente acceso i riflettori mondiali su una situazione già attenzionata. Non è impensabile leggere un rapimento come un invito a non intromettersi nella questione. L'accordo tra Dacca e Yangon è stato firmato la scorsa settimana e prevede il rimpatrio di oltre 700mila rifugiati "fuggiti da uccisioni illegali, stupri e incendi di interi villaggi" afferma Amnesty, nel corso di operazioni militari condotte nel nord dello stato di Rakhine tra l'ottobre 2016 e l'agosto 2017.
Sia ieri che oggi Bergoglio ha fatto riferimento al problema, pur non nominandolo esplicitamente, proprio come ha chiesto la chiesa birmana. "La giustizia autentica e la pace duratura possono essere raggiunte solo quando sono garantite per tutti", ha detto oggi durante l'incontro con il Consiglio Supremo 'Sangha' dei monaci buddisti, chiedendo loro un impegno per "camminare" fianco a fianco con i cattolici lungo un sentiero "di guarigione", e lavorare per il bene di "ciascun abitante di questa terra".
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