Il premio Nobel per la pace e leader birmana Aung San Suu Kyi visita per la prima volta il nord dello stato del Rakhine, parte della Birmania, in una missione che la comunità internazionale attendeva da tempo. Suu Kyi non ha usato la sua autorità morale per difendere la popolazione dei Rohingya, una minoranza etnica di religione musulmana che il Myanmar a maggioranza buddista reprime ferocemente da decine di anni. Solo nel 2017, circa 650mila persone sono fuggite nel vicino Bangladesh dopo rastrellamenti, assassinii e stupri ad opera dell'esercito, in una escalation di violenze che le Nazioni Unite non esitano a definire "pulizia etnica".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata