Un ferito. Non è terrorismo, uomo avrebbe problemi psichiatrici

Nel giro di un'ora ha scagliato per due volte un furgone Renault Master rubato contro le persone in attesa dell'autobus, in due diverse fermate, uccidendo una donna di 41 anni e ferendo gravemente una 29enne. A Marsiglia un uomo di 35 anni, originario di Grenoble, è stato arrestato dopo un breve inseguimento. Le autorità escludono che si sia trattato di un atto di terrorismo e stanno indagando sui problemi psichiatrici del killer.

Il primo schianto, attorno alle 8.15, è avvenuto nel 13° arrondissement, in un quartiere popolare nel nord di Marsiglia. Una donna è stata travolta e ferita alle gambe mentre aspettava il bus. La corsa è proseguita per diversi chilometri verso sud fino all'11° arrondissement: un'ora dopo il primo tentativo l'autista ha puntato un'altra fermata dei mezzi pubblici e ha falciato una donna di 41 anni, uccidendola. La polizia in questo caso è riuscita a registrare la targa, e poco più tardi ha rintracciato e bloccato il veicolo al porto vecchio della città. L'area è stata isolata dalle forze dell'ordine, che hanno chiesto via social network alla popolazione di evitare la zona. In breve il quadro si è delineato meglio, e il timore di un nuovo attentato a pochi giorni dalla strage sulla Rambla di Barcellona è passato in secondo piano. L'autista, con precedenti per furto, traffico di stupefacenti e porto illegale di armi, non sarebbe noto all'intelligence per fatti legati al terrorismo.

"Non c'è alcun elemento che permetta al momento di definire questa azione un atto di terrorismo", ha dichiarato il procuratore di Marsiglia Xavier Tarabeux, spiegando che la polizia ha trovato "un documento che collega l'aggressore a una clinica psichiatrica" e che "ciò ha fatto orientare le indagini su questa pista". Secondo il sito del quotidiano La Provence, l'autista tra il primo e il secondo attacco avrebbe telefonato all'istituto da cui è seguito. "L'arresto è stato eseguito in modo molto calmo. Non è stato sparato alcun colpo di arma da fuoco", ha spiegato a Bfm Tv il portavoce del sindacato di polizia Alliance, David Reverdy, sottolineando che "la distanza percorsa dall'omicida suggerisce una certa determinazione". Restano irrisolti i dubbi sul movente e soprattutto sulla scelta dei bersagli. Perché proprio quelle fermate? Una risposta potrà forse arrivare solo dallo stesso 35enne, sottoposto a interrogatorio. Che per il momento, però, si rifiuta di parlare.

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