Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain ed Egitto studieranno nuove misure contro Doha

Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain ed Egitto hanno deciso di studiare nuove misure contro il Qatar, dopo che Doha ha risposto in modo negativo alle loro richieste. E il ministro degli Esteri saudita, Adel al Yubeir, ha puntualizzato che il boicottaggio continuerà fino a quando il Paese "cambierà le sue politiche". L'annuncio è arrivato dopo che i ministri degli Affari esteri dei quattro Paesi si sono riuniti al Cairo, ore dopo che l'ultimatum concesso all'emirato sulle loro richieste era scaduto. Sinora, tuttavia, non hanno intrapreso rappresagli concrete aggiuntive.

In un comunicato congiunto, letto dal titolare egiziano Sameh Shukri, i quattro Paesi hanno lamentato la "mancanza di serietà" del Qatar nell'affrontare la lista di richieste, rinnovando le loro accuse a Doha di sostenere il terrorismo. Per l'egiziano, la risposta di Doha non mette le basi per una soluzione della crisi, iniziata il 5 giugno scorso. Il quartetto ha cambiato le 13 richieste in sei requisiti che vuole il piccolo Paese rispetti. In primis, vogliono che "lotti contro il terrorismo e l'estremismo in tutti i suoi aspetti, fermi il suo finanziamento e smetta di fornire rifugi sicuri ai terroristi", "cessi l'intervento nelle questioni degli altri" Paesi. Inoltre, smetta "di istigare" la violenza e "il discorso d'odio", riferimento alla tv al-Jazeera di cui fino a ieri veniva chiesta la chiusura.

Le eventuali nuove misure contro Doha, hanno detto i ministri, saranno decise "con attenzione", in una futura riunione che sarà celebrata a Manama, di cui però non esiste data. Sulla possibilità di espellere il Qatar dal Consiglio di cooperazione del golfo, il ministro del Bahrain, Jaled bin Ahmed al Jalifa, ha affermato che la questione sarà discussa con gli altri Paesei dell'organismo internazionale. E il boicottaggio, ha detto il saudita, proseguirà sino a quando il Qatar "non cambierà le sue politiche". Ha aggiunto che le future rappresaglie seguiranno "le leggi internazionali", mentre Doha ora afferma che quelle attuali siano "illegali" e una "chiara aggressione" della sua sovranità.

Da Londra, il ministro del Qatar, Mohamed bin Abderrahman al Zani, ha assicurato che mantiene la sua offerta di dialogo per risolvere la crisi, ma rifiuta qualsiasi intromissione nella sovranità del suo Paese. Il blocco economico che ha riguardato trasporti terrestri, marittimi e aerei ha obbligato Doha a cercare nuovi fornitori di alcuni alimenti, che prima della crisi arrivavano soprattutto dalla frontiera saudita. Il governo del ricco emirato si è fatto carico dell'aumento dei costi seguito a ciò, per evitare che i prezzi aumentassero per la popolazione. Inoltre, la compagnia di bandiera Qatar Airways ha dovuto cambiare le sue rotte, usandone di più lunghe e costose per non entrare nei cieli da cui è bandita. L'emirato non ha attuato ritorsioni ufficiali, ma il ministro Al Zani ha avvisato ieri che potrebbe cambiare opinione, in base alle future mosse del quartetto.

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