Il lancio ha dimostrato che Pyongyang potrebbe arrivare a colpire il territorio Usa. Oggi il Consiglio di Sicurezza Onu
"Una nuova escalation della minaccia coreana". Così il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson ha definito il test missilistico della Corea del Nord. Una minaccia arrivata proprio nel giorno dell'Indipendenza. Il missile intercontinentale (ICBM) lanciato ieri dal regime di Pyonyang verso il Mar del Giappone, è un Hwasong-14, ha percorso 933 chilometri e ha raggiunto un'altitudine di quasi tremila metri. Il volo è durato 39 minuti. Ma secondo gli esperti, l'esercitazione ha dimostrato che il vettore coreano sarebbe in grado di fare molta più strada: oltre 8.000 chilometri e arrivare a colpire (con una testata nucleare) un territorio americano, per esempio l'Alaska. Secondo i tecnici più accreditati della materia, il test è stato "un successo al di là delle aspettative e "non ci vorrà più di un anno o due per arrivare a una capacità operativa minima" sufficiente a lanciare una testata nucleare.
Immediata è partita la pressione diplomatica di Washington. "Tutti i Paesi – ha detto Tillerson – dovrebbero dimostrare pubblicamente alla Corea del Nord che ci saranno conseguenze al loro tentativo di raggiungere la possibilità di utilizzare testate nucleari". Gli Stati Uniti, dunque, chiedono "Un'azione globale" contro i comportamenti di Pyongyang. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (attualmente presieduto dalla Cina) si riunirà oggi pomeriggio alle 15 (ora di New York, 21 italiane) per affrontare il tema su sollecitazione di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone.
Dalla Casa Bianca arriva anche l'avviso che "tutte le opzioni, compresa quella militare, sono sul tavolo. Ovviamente, l'amministrazione Trump fa sapere che preferirebbe l'opzione diplomatica e un'applicazione seria delle sanzioni già decise contro la Corea del Nord. Il presidente Truimp ha fatto sapere che la Cina dovrebbe fare più pressione sulla Corea del Nord e che gli Stati Uniti "stanno perdendo la pazienza". Trump, Putin e il presidente cinese Xi Jinping ne parleranno certamente durante il G20 in programma questa settimana a Berlino.
Stati Uniti e Corea del Sud hanno messo in campo anche una piccola risposta sul campo. Dalle unità missilistiche sud coreane e degli Usa in Corea del Sud sono stati lanciati alcuni missili nell'East Sea, come esercitazione congiunta di avvertimento. Lo hanno fatto sapere i South Korea's Joint Chiefs of Staff (JCS) in un comunicato.
Gli americani sono rimasti particolarmente scossi per questo esperimento (il quinto della serie sui missili intercontinentali ICBM. Sia perché arrivato il 4 luglio (giorno dell'Indipendenza), sia perché, per la prima volta, gli esperti hanno sentenziato che la minaccia (in termini di distanza raggiungibile da eventuali testate nucleari coreane) si fa più serie. Sia anche per il modo in cui il leader coreano Kim Jong-Un ha anunciato il lancio: "…Con un largo sorriso sul volto ha detto militari e scienziati riuniti che c'era un pacchetto di doni per gli Usa nel giorno dell'Indipendenza".
A proposito di giorno dell'Indipendenza, c'è da sottolineare la "gaffe" dell'ambasciatore Usa all'Onu Nikki Haley che ha twittato lamentandosi di aver dovuto passare il 4 luglio in continue riunioni per colpa dei nordcoreani. Sul web molti le hanno fatto notare che questo è il suo mestiere e che non dovrebbe aspettarsi altro per i prossimi anni.
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