Il Nyt oggi ha rivelato che il presidente Usa gli chiese lealtà dopo il suo insediamento ma lui garantì solo onestà
"James Comey deve sperare che non ci siano 'nastri' delle nostre conversazioni, prima che cominci a parlare con la stampa!". Così su Twitter il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Martedì Trump ha licenziato da direttore dell'Fbi Comey, che guidava l'indagine sul cosiddetto Russiagate, cioè sulla presunta ingerenza russa nelle elezioni presidenziali Usa di novembre. Inoltre ieri, in un'intervista rilasciata alla Nbc, Trump ha detto che Comey gli aveva assicurato che lui non era indagato nell'ambito dell'inchiesta dell'agenzia sul Russiagate.
La minaccia di Trump giunge dopo che persone vicine a Comey hanno detto alla stampa che è "impossibile" che l'ex direttore dell'Fbi abbia confermato al presidente Usa che non era sotto indagine per possibili legami con rappresentanti del governo russo. Secondo la versione fornita da Trump, Comey gli avrebbe confermato in tre diverse occasioni che non era sotto indagine da parte dell'Fbi nell'ambito del Russiagate, e questa possibilità implicherebbe un mancato rispetto delle norme dell'Fbi, secondo cui le indagini in corso non vanno discusse con persone coinvolte o che abbiano interessi nelle indagini stesse. La Casa Bianca, nella sua versione dei fatti, ha sostenuto che il licenziamento di Comey sia stato motivato dalle raccomandazioni del dipartimento della Giustizia, da cui l'Fbi dipende, a causa della gestione fatta da Trump delle indagini sull'emailgate che ha coinvolto Hillary Clinton, rivale democratica di Trump nelle elezioni presidenziali di novembre. Tuttavia Trump, in tutti i suoi commenti dopo il siluramento di Comey, ha legato la decisione di licenziarlo alla gestione dell'indagine sul Russiagate, che lui considera un'invenzione infondata per attaccarlo.
LA RIVELAZIONE DEL NEW YORK TIMES. Trump chiese lealtà a Comey dopo il suo insediamento alla Casa Bianca. Lo rivela il New York Times spiegando che l'ex capo dell'Fbi si limitò a garantire la sua onestà spiegando che non avrebbe potuto essere "affidabile" in senso politico. Questo, secondo il giornale, potrebbe essere alla base della cacciata di Comey. Il tutto sarebbe successo durante una cena privata una settimana dopo l'arrivo del presidente Usa alla Casa Bianca. Una portavoce del presidente, Sarah Sanders Huckabee, ha replicato che la ricostruzione dell'ex direttore dell'Fbi non è un "resoconto accurato" di ciò che è accaduto alla cena e che a Trump non serve una "fedeltà personale", ma quella del popolo e della patria.
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