Dissenso per la manifestazione avvenuta ieri a Berna contro il presidente turco
Il governo turco ha convocato l'ambasciatore svizzero ad Ankara per esprimere il dissenso ufficiale per la manifestazione avvenuta ieri a Berna contro il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in cui è stato distribuito un volantino che le autorità turche hanno considerato offensivo. Già ieri Ankara aveva convocato l'incaricato degli affari svizzero, Nathalie Marti, dato che l'ambasciatore Walter Haffner non si trovava nella capitale turca. Il ministero svizzero degli Esteri ha confermato all'agenzia Ats la misura presa da Ankara in risposta a una manifestazione in cui vi erano "simboli del Partito dei lavoratori del Kurdistan", il Pkk, che il governo turco considera un'organizzazione terroristica separatista.
Ankara ha anche espresso la sua indignazione per un volantino distribuito ieri in cui si vedeva il presidente turco minacciato con una pistola e la scritta "uccidi o uccidete Erdogan con le sue stesse armi". La Turchia ha chiesto alla Svizzera di aprire un'indagine perchè i responsabili del volantino venissero individuati e il ministro turco degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, ha telefonato ieri al suo omologo svizzero, Didier Burkhalter, per esprimere il suo disagio. La polizia di Berna sta esaminando se gli organizzatori abbiano rispettato le condizioni di autorizzazione della protesta e se vi siano stati altri atti 'deprecabili'. La manifestazione, convocata soprattutto da associazioni curdi, il partito socialista e i Verdi, e appoggiata da una trentina di sindacati, si è svolta pacificamente.
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