Julian Assange aveva detto che avrebbe accettato di essere estradato negli Usa in caso di grazia

Il presidente uscente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha commutato la pena di Chealsea Manning, all'anagrafe Bradley, ex soldato e talpa di diverse rivelazioni di Wikileaks, che sarà quindi libera a maggio. Lo ha fatto sapere la Casa Bianca, che aveva preannunciato di non escludere la grazia per Manning. Manning, che nel 2013 ha annunciato di sentirsi donna, è stata condannata a 35 anni di carcere da un tribunale militare per avere fatto filtrare centinaia di migliaia di documenti classificati nel 2010. In seguito aveva tentato per due volte il suicidio in prigione. Manning si trova in carcere da sette anni circa e, secondo l'annuncio della Casa Bianca citato dai media americani, sarà liberata il 17 maggio di quest'anno, anziché nel 2045. Da vedere ora cosa farà Julian Assange, che qualche giorno fa aveva fatto sapere che avrebbe accettato di essere estradato negli Stati Uniti se Obama avesse concesso la grazia a Manning. "Se Obama garantirà la clemenza a Manning, Assange accetterà l'estradizione negli Usa, nonostante l'evidente incostituzionalità del caso del dipartimento di Giustizia Usa", aveva twittato WikiLeaks.

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