Il sito è stato colpito due giorni fa da un'esplosione
Le squadre dei sommozzatori della polizia tedesca hanno trovato oggi un cadavere nel fondale della darsena dell'impianto chimico della Basf di Ludwigshafen, nell'ovest della Germania, colpito due giorni fa da una violenta esplosione. Fonti della polizia hanno riferito di attendere i risultati dell'autopsia per determinare con certezza una connessione tra il corpo rinvenuto e il marinaio di una nave cisterna ancora disperso. Finora sono due le persone morte nell'esplosione verificatasi lunedì nella sede della Basf: si tratta di operai della squadra antincendio dello stabilimento. Il numero dei feriti resta invece fermo a 20, alcuni dei quali in gravi condizioni.
L'esplosione si è verificata alle 11 e 20 all'interno di alcune condotte di alimentazione del porto nord della fabbrica, che si affaccia sul Reno. L'incidente è avvenuto durante i lavori di manutenzione di alcune tubature e ha provocato un incendio che ha sollevato un'alta colonna di fumo nero. L'esplosione è avvenuta appena tre ore più tardi di un episodio simile avvenuto in un altro stabilimento Basf, a Lampertheim, a 30 chilometri dalla sede di Ludwigshafen. In quest'ultimo incidente sono rimasti feriti quattro operai, due dei quali in modo grave.
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