"Cosa sapeva Trump e quando venne a saperlo?" dice Glen Caplin

"Cosa sapeva Trump e quando venne a saperlo?". Con questa frase, la campagna della candidata democratica alla Casa Bianca, Hillary Clinton, ha paragonato l'attacco hacker contro le sue email allo scandalo Watergate. Nel 1972, lo spionaggio ai danni del comitato elettorale del partito democratico scatenò un caso politico che culminò nelle dimissioni del presidente Richard Nixon. Un portavoce di Clinton, Glen Caplin, ha ricalcato la celebre frase pronunciata dall'allora senatore Howard Baker sul coinvolgimento di Nixon nel furto di materiali: "Cosa sapeva il presidente e quando venne a saperlo?". Caplin ha così contestato la risposta del candidato repubblicano agli attacchi informatici in cui sono state rubate email del capo della campagna democratica, John Podesta, che WikiLeaks sta pubblicando.

 "Quarant'anni dopo, stiamo assistendo a un nuovo tentativo di rubare documenti privati della campagna per influire sulle elezioni. Solo che questa volta, al posto degli archivi, ci sono le comunicazioni elettroniche della gente a cui stanno rubando, e un governo straniero è dietro i fatti", ha scritto Caplin sulla pagina web Medium. "Il fatto che la Russia sia dietro l'attacco hacker non può ormai esser messo in dubbio", ha aggiunto. Il governo americano ha infatti puntato il dito contro Mosca per gli attacchi informatici, che avrebbero l'obiettivo di influire nelle elezioni presidenziali, attribuendole anche l'attacco a 20mila email del Comitato democratico pubblicate da WikiLeaks.
 

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