"Pace nelle mani della prossima generazione israeliana"
Shimon Peres "mi ha ricordato alcuni giganti del 20esimo secolo, come Nelson Mandela o sua maestà la Regina Elisabetta, che hanno visto tanto nella loro vita ma che hanno dovuto prendere decisioni che a quei tempi non erano popolari, ma che hanno saputo parlare con sapienza". Così il presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante l'elogio funebre alle esequie di Shimon Peres. "Simon sapeva bene che se guardi la storia gli esseri umani non devono vivere con la paura ma con la speranza – ha aggiunto – Ecco perché amava tanto la tecnologia e voleva parlare tanto con i giovani". Per Obama, il premio Nobel per la pace "credeva che le idee sarebbero state protette quando i palestinesi avrebbero avuto uno stato tutto loro. La regione sta attraversando un momento caotico, minacce da ogni parte, ma lui non ha mai smesso di sognare e di lavorare". "Quando ho lavorato con Shimon – ha ricordato Obama – era il tramonto della sua vita, anche se non lo ammetteva. Sono stato il decimo presidente americano a parlare con Shimon. Mi parlava del passato ma anche con entusiasmo del presente, parlava dei piani per il futuro, pensava ai propri nipoti".
PACE NELLE MANI DEI GIOVANI. "Questa generazione ormai è andata, Shimon ha vissuto una vita enorme. Ora la pace è nelle mani della prossima generazione israeliana, nelle mani dei suoi amici. Sentiamo il peso della responsabilità, che lui portava con leggerezza" ha sottolineato Obama. "Scegliete la vita, Simon ha scelto la vita – ha concluso il presidente Usa – ci ha lasciati lavorare, Dio benedica la sua memoria e il suo Paese che lui amava".
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