Ancora un'accusa nei confronti del magnate candidato repubblicano alla presidenza

La società immobiliare della famiglia di Donald Trump, nella quale il candidato repubblicano alla presidenza Usa ha iniziato la sua carriera, negli anni ha discriminato i neri nella scelta delle persone a cui affittare gli appartamenti. L'accusa arriva attraverso una ricerca pubblicata oggi dal New York Times. L'azienda, fondata dal padre del magnate Fred Trump, è accusata di avere ripetutamente negato alle famiglie di colore la possibilità di affittare delle case negli anni '60 e all'inizio degli anni '70. Il Times riporta testimonianze di persone che raccontano di essere state discriminate. Tra gli altri, il caso di Maxine Brown, un'infermiera afroamericana che nel 1963 cercò di affittare un appartamenti in uno dei complessi della società di Trump nel Queens. La sua richiesta fu respinta su esplicita indicazione di Fred Trump, secondo l'articolo pubblicato dal New York Times. Brown riuscì poi ad ottenere l'appartamento dopo aver sporto denuncia alla commissione municipale per i diritti umani ed è stata per dieci anni l'unica residente di colore del complesso abitativo.

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