Ma il provvedimento a molti esperti non piace
Il Regno Unito ha annunciato che tasserà le aziende che vendono bibite zuccherate e investirà i proventi in programmi scolastici destinati a combattere il fenomeno dell'obesità infantile. L'imposta sarà applicata ai prodotti con un contenuto totale di zucchero superiore ai 5 grammi per 100 millilitri, con aliquote superiori per quelli più zuccherati. L'esecutivo punta inoltre a una riduzione del 20% dello zucchero contenuto nelle bevande destinate ai bambini, a partire da una riduzione del 5% nel primo anno. Le due iniziative vengono illustrate nel documento 'Childood obesity: a plan for action', pubblicato oggi online.
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Il piano ha già sollevato diverse critiche, ricevendo in particolare accuse di debolezza da parte degli esperti di salute. Graham MacGregor, professore di medicina cardiovascolare e presidente del gruppo Action on Sugar, ha parlato du una "risposta insultante" al problema dell'obesità e del diabete che interessa il Paese. Una crisi che "manderà in bancarotta il sistema sanitario nazionale a meno che non vengano intraprese azioni radicali".
Sara Petersson, analista della nutrizione di Euromonitor International, ha invece segnalato che concentrarsi sullo zucchero potrebbe distrarre da altri fattori cruciali: "Sta diventando evidente che rimpiazzare un ingrediente critico in un prodotto, o un singolo nutriente in una dieta, non é né un processo semplice per le aziende alimentari, né una strategia efficace contro l'obesità", ha spiegato. A presentare il punto di vista delle imprese è stato invece Favin Partington, direttore generale della British Soft Drinks Association, che ha parlato di una "tassa punitiva", destinata a "causare migliaia di perdite di posti di lavoro e comunque a fallire nell'obiettivo di avere un impatto significativo sui livelli di obesità".
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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