Sabrina De Sousa è una delle 26 persone condannate in contumacia per accuse legate al rapimento

Sabrina De Sousa, ex agente della Cia, sarà estradata in Italia dove è stata condannata in contumacia per aver partecipato al sequestro dell'imam Hassan Mustafa Osama Nasr, noto come Abu Omar, il 17 febbraio del 2003 a Milano, da parte di dieci agenti della Cia. Lo riporta il Guardian citando direttamente l'ex-spia che ha spiegato di essere in attesa di sapere quando avverrà l'estradizione.

Nell'aprile scorso la Corte costituzionale del Portogallo aveva respinto il suo appello e ora la donna dovrà scontare la condanna a quattro anni. De Sousa è stata arrestata a Lisbona a ottobre su mandato d'arresto europeo in base alla richiesta delle autorità italiane: la donna, con doppia cittadinanza statunitense e portoghese, era una delle 26 persone condannate in contumacia per accuse legate al rapimento di Abu Omar nel 2003 a Milano e al fatto che fu poi portato in Egitto per essere interrogato nell'ambito del programma delle 'extraordinary renditions' degli Stati Uniti. La donna si è sempre professata estranea ai fatti.

Il suo legale, riporta il Guardian, ha fatto sapere di sperare nella grazia da parte del presidente italiano Sergio Mattarella, così come avvenuto per altri imputati nel caso.

De Sousa avrebbe poi inviato una lettera anche a papa Francesco, attraverso l'ambasciata del Vaticano a Lisbona, chiedendo al Pontefice di intervenire contro le consegne speciali utilizzate dalla Cia dopo gli attacchi dell'l'11 settembre 2001. Bergoglio aveva già condannato la pratica in un discorso nel 2014. Il programma di consegne, in base al quale sospetti terroristi sono stati rapiti e trasferiti in centri per essere interrogati e torturati, faceva parte della strategia antiterrorismo del governo degli Stati Uniti dopo gli attacchi. Il presidente Barack Obama ha chiuso il programma da anni.

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